Spari al consigliere Giansante: l’ex tabaccaio resta in carcere 

L’Appello respinge il ricorso della difesa che aveva chiesto i domiciliari con braccialetto elettronico Anche per i giudici aquilani la pericolosità sociale resta alta e l’uomo potrebbe reiterare il reato

NERETO. Resta in carcere Alberto Garzarelli, il 56enne ex tabaccaio di Nereto, che due mesi fa ha esploso un colpo di pistola contro il consigliere comunale e provinciale Luciano Giansante, ferendolo di striscio a una gamba. Anche per i giudici d’Appello l’uomo è socialmente pericoloso e in grado di reiterare il reato.
I magistrati aquilani hanno respinto il ricorso della difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Macci, che aveva chiesto la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il ricorso in Appello è stato presentato dopo che la stessa istanza è stata respinta dal gip del tribunale teramano. Garzarelli, accusato di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di arma da fuoco, nel corso dell’udienza di convalida ha detto di essere «un perseguitato, vittima di stalking sociale e deriso da tutti». Ha ammesso di aver sparato a Giansante per precedenti screzi «ma per spaventarlo e non per uccidere». Nell’ordinanza di custodia cautelare Garzarelli è stato descritto come «aggressivo e violento, non si rendeva conto della estrema gravità delle condotte lesive poste in essere, non mostrava alcun evidente quanto concreto sentimento/segnale di resipiscenza e che era/è sicuramente proclive a delinquere, anche considerando l’assoluta gravità dei fatti per cui si procede».(d.p.)
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