Strage di pesci alla foce del Vibrata

Muoiono asfissiati in centinaia: sott'accusa la secca e il depuratore

VAL VIBRATA. Un'ecatombe di pesci d'acqua dolce uccisi dalla secca generata da due promontori di fango e melma di circa 7 metri di lunghezza. La causa potrebbe essere il limo di colore ferroso sceso a valle per le piogge dei giorni scorsi che, alla foce del Vibrata, dove sono rispuntati i cartelli di divieto di balneazione, hanno generato una strozzatura in cui i pesci hanno trovato la morte.

Sembra per soffocamento, è la prima ipotesi che farebbe escludere la moria di carpe ed altre specie per avvelenamento. Ma saranno le analisi dell'Arta a stabilirlo. Due territori, quello di Alba Adriatica e di Martinsicuro, sono allarmati per la strage avvenuta a Ferragosto. Sui ponti e lungo le sponde del Vibrata si sono radunati decine di curiosi che hanno visto un'immagine non da cartolina dell'asta fluviale. Il sindaco albense Franchino Giovannelli ha trascorso un pomeriggio alla foce cercando di analizzare cosa sia accaduto, insieme ad un tecnico del Ruzzo e alla guardia costiera con i quali si è spostato anche al depuratore comunale.

«Le prime verifiche tecniche escludono un guasto al sistema di depurazione», afferma Giovannelli. «Ritengo sciocchi gli allarmismi di liquami finiti nel torrente. Va detto che alla foce il torrente è stagnante, non si muove perché manca di forza. Se si fosse verificato lo sversamento di inquinanti, i pesci che invece abbiamo visto guizzare a monte della melma cumulatasi, avrebbero dovuto galleggiare».

«Siamo in attesa dei risultati delle analisi sui campioni d'acqua prelevati dal fiume» ha commentato Marcello Paoletti, consigliere di maggioranza con delega alla manutenzione, «in questo modo possiamo avere un quadro più chiaro».

Sulla sponda martinsicurese del torrente c'è massima attenzione sull'evolversi della situazione. «Aspettiamo l'esito delle analisi per poi mettere in atto la pulizia dell'argine che ricade nel nostro comune», commenta il consigliere con delega all'ambiente Massimo Vagnoni. Sull'arenile sono stati riposizionati i cartelli di divieto di balneazione rimossi dai vandali.

La task force ambientale capitana da Giuliano Marsili ha incassato la disponibilità di Provincia ed Unione di Comuni per discutere una volta per tutte del futuro del Vibrata. «Io stesso ho percorso il torrente da Sant'Egidio ad Alba, riscontrando acque pulite e assenza di pesci morti, questo fino alla zona del depuratore, una struttura realizzata per soddisfare il servizio di circa 30 mila persone, ma che in occasione del picco di presenze delle vacanze ne deve sopportare più di 100 mila e gli enti - Provincia, Regione, Unione di comuni - dichiarano di non avere i fondi per ampliarlo».
(a.d.p., s.d.s, l.ri)

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