Tangenti, dirigente teramano dell’agenzia delle entrate arrestato
Ai domiciliari Piero Micheli, capo ufficio controlli della Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Pesaro Urbino: un’azienda evade 60 mln euro, lui propone avviso accertamento 5 mln in cambio di sconti, acquisti agevolati e regali
PESARO. Una maxi evasione fiscale da 50-60 mln di euro, segnalata con un verbale dalla Guardia di finanza all'Agenzia delle Entrate di Pesaro Urbino, rischiava di tradursi in un avviso di accertamento di soli 5 mln, meno del 10% della somma contestata all'azienda, la Imab spa di Fermignano, colosso del settore mobiliare. Era questo, secondo l'accusa, l'intento di Piero Micheli, di origini teramane, capo ufficio controlli della Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Pesaro Urbino: “'ammorbidire” la contestazione della Gdf in cambio di utilità materiali ottenute dall'impresa. Peccato che la Direzione regionale dell'Agenzia non abbia dato il suo ok alla proposta indecente, e che le Fiamme gialle siano andate ad arrestare il funzionario, già sospeso dal servizio e allontanato dall'incarico. Con Micheli sono indagati per concussione e corruzione, abuso d'ufficio e sottrazione di atti pubblici anche altri due funzionari della Direzione provinciale delle Entrate (uno oggi in pensione) e altre cinque persone, oltre al rappresentante legale della Imab.
L'inchiesta della procura di Urbino, in codice “Fisco amico”, è tuttora in corso e potrebbe riservare sorprese. Secondo la Compagnia della Gdf di Urbino e il Nucleo dei Polizia tributaria pesarese il meccanismo degli accertamenti fiscali ammorbiditi, o posticipati facendo scivolare i contribuenti “amici” in fondo alla lista dei soggetti da controllare, potrebbe essere stato esteso ad altre evasioni fiscali milionarie. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate delle Marche Carlo Palumbo assicura «massima collaborazione» agli inquirenti, e sottolinea che Micheli era già stato sospeso con provvedimento disciplinare e contestuale revoca dell'incarico di dirigente, a tutela «dei nostri colleghi che operano ogni giorno con onestà e impegno». Ancora sfumato il contesto delle utilità materiali che in dirigente, difeso dall'avvocato Aldo Valentini, avrebbe ottenuto: sicuramente non “mazzette” di denaro in contanti. Si parla di sconti, acquisti agevolati, regali. Micheli è ai domiciliari, mentre le perquisizioni delle Fiamme gialle, 20 solo nella giornata di oggi, proseguono. Al lavoro c'è una task force di 70 finanzieri.
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