Team, scade il presidente Saccomandi è in corsa: favorito per la conferma
D’Alberto proroga di dieci giorni il termine per presentare candidature Da nominare anche due componenti del consiglio di amministrazione
TERAMO. Volata lunga per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Team. Il sindaco Gianguido D’Alberto ha prorogato di dieci giorni i termini per la presentazione delle domande destinate alla copertura dei tre posti nell’organismo di vertice della società controllata da Comune che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti e altri servizi di igiene urbana. La scadenza era originariamente fissata a venerdì prossimo, ma il provvedimento firmato dal primo cittadino la prolunga al 9 dicembre. Si tratta di una decisione adottata, si legge nell’atto, «nell’ottica di favorire la divulgazione per acquisire un maggior numero di candidature, che consentano una selezione più oculata tra i professionisti istanti».
Tra i candidati c’è il presidente uscente Sergio Saccomandi, il cui mandato scade a fine mese e che, dopo una lunga riflessione, ha deciso di riproporsi dopo il primo triennio alla guida dell’azienda che sta gestendo importanti progetti: primo fra tutti quello da 28 milioni di euro per realizzare il biodigestore che estrarrà metano da scarti alimentari e sfalci di verde. La sua candidatura, non scontata a inizio estate ma supportata da una parte consistente della maggioranza, pone un’ipoteca sull’incarico alla guida della Team per i prossimi tre anni. Questi saranno cruciali per gli interventi pianificati ma anche per la fusione con incorporazione della Mote, società che gestisce l’igiene urbana per una decina di centri dell’entroterra e di cui il Comune di Teramo, pur non essendo utente, detiene la maggioranza delle quote azionarie. L’azienda è stata coinvolta nell’inchiesta sulla distrazione di fondi pubblici, da parte della passata gestione, destinati alla realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti, ma utilizzati per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. I vertici della Mote, dopo la condanna che ha comportato la confisca di cento quote societarie, hanno presentato istanza al Riesame per la revisione della sentenza. La decisione è attesa per la prossima settimana e influirà sui tempi dell’operazione che dovrebbe portare la Mote nell’alveo della Team. Il percorso comunque è stato avviato con l’avallo dei sindaci dei Comuni soci alla fusione per incorporazione. Sarà dunque il prossimo presidente della società chiamata a inglobare l’altra a imprimere la svolta al procedimento, fissandone tempi e modalità che restano tutt’ora da definire. Insieme all’incarico ricoperto da Saccomandi andranno riassegnati anche gli altri due posti nel consiglio di amministrazione. A occuparli nel triennio ormai agli sgoccioli sono stati l’avvocato teramano Gianni Falconi e la dirigente dell’azienda dolciaria Gelco Christina Di Antonio. Da rinominare sono, tra l’altro, i componenti del collegio sindacale: due titolari e un supplente. Tra i sei nomi da designare, dunque, si reggeranno gli equilibri interni alla maggioranza in Comune. In questa fase più che mai, considerati gli investimenti in corso che coinvolgono anche la delicata entrata in funzione della tariffa personalizzata per raccolta e smaltimento dei rifiuti indifferenziati, la presidenza della Team ha un peso anche maggiore rispetto a un assessorato. D’Alberto è chiamato a una scelta rapida e chiara.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tra i candidati c’è il presidente uscente Sergio Saccomandi, il cui mandato scade a fine mese e che, dopo una lunga riflessione, ha deciso di riproporsi dopo il primo triennio alla guida dell’azienda che sta gestendo importanti progetti: primo fra tutti quello da 28 milioni di euro per realizzare il biodigestore che estrarrà metano da scarti alimentari e sfalci di verde. La sua candidatura, non scontata a inizio estate ma supportata da una parte consistente della maggioranza, pone un’ipoteca sull’incarico alla guida della Team per i prossimi tre anni. Questi saranno cruciali per gli interventi pianificati ma anche per la fusione con incorporazione della Mote, società che gestisce l’igiene urbana per una decina di centri dell’entroterra e di cui il Comune di Teramo, pur non essendo utente, detiene la maggioranza delle quote azionarie. L’azienda è stata coinvolta nell’inchiesta sulla distrazione di fondi pubblici, da parte della passata gestione, destinati alla realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti, ma utilizzati per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. I vertici della Mote, dopo la condanna che ha comportato la confisca di cento quote societarie, hanno presentato istanza al Riesame per la revisione della sentenza. La decisione è attesa per la prossima settimana e influirà sui tempi dell’operazione che dovrebbe portare la Mote nell’alveo della Team. Il percorso comunque è stato avviato con l’avallo dei sindaci dei Comuni soci alla fusione per incorporazione. Sarà dunque il prossimo presidente della società chiamata a inglobare l’altra a imprimere la svolta al procedimento, fissandone tempi e modalità che restano tutt’ora da definire. Insieme all’incarico ricoperto da Saccomandi andranno riassegnati anche gli altri due posti nel consiglio di amministrazione. A occuparli nel triennio ormai agli sgoccioli sono stati l’avvocato teramano Gianni Falconi e la dirigente dell’azienda dolciaria Gelco Christina Di Antonio. Da rinominare sono, tra l’altro, i componenti del collegio sindacale: due titolari e un supplente. Tra i sei nomi da designare, dunque, si reggeranno gli equilibri interni alla maggioranza in Comune. In questa fase più che mai, considerati gli investimenti in corso che coinvolgono anche la delicata entrata in funzione della tariffa personalizzata per raccolta e smaltimento dei rifiuti indifferenziati, la presidenza della Team ha un peso anche maggiore rispetto a un assessorato. D’Alberto è chiamato a una scelta rapida e chiara.
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