Team, slitta la scelta del Cda

Rinviata l'assemblea per l'elezione dei nuovi dirigenti

TERAMO. Slitta l'assemblea della Team. La riunione che si doveva tenere stamattina per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione è stata rinviata dal sindaco Maurizio Brucchi. La decisione è stata presa dal primo cittadino nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un colloquio col procuratore di Catanzaro che ha messo sotto inchiesta la Enertech, socio privato della Team.

Lo slittamento è stato ritenuto necessario proprio per dare il tempo al commercialista di Venezia, nominato custode giudiziario della società indagata, di designare due dei cinque membri del cda che affiancheranno i tre la cui individuazione spetta al sindaco come parte pubblica. Per il momento resta in carica il consiglio di amministrazione uscente che agirà in regime di "prorogatio" visto che il proprio mandato è scaduto.

Il rinvio dell'assemblea arriva proprio nel giorno in cui il presidente Raimondo Micheli traccia il bilancio dei quasi due anni passati alla guida della società. «Porto via solo la penna con cui sono entrato in quest'ufficio», Micheli annuncia così la scelta di non ricandidarsi alla presidenza. La Team vive un «momento gestionale particolare» a causa dell'inchiesta sulla Enertech e che ha portato alle dimissioni del suo proprietario Stefano Gavioli dall'incarico di amministratore delegato della società teramana.

Non è questo, però, il motivo che ha indotto Micheli a non presentare il curriculum per ottenere la conferma dal sindaco Maurizio Brucchi. «Ho iniziato nel 2006 da assessore comunale all'ambiente», afferma, «e ho proseguito la mia esperienza da presidente della Team tra il 2009 e il 2011, ora considero chiuso questo ciclo».

La motivazione personale s'incastra con un ostacolo normativo. Micheli è anche consigliiere provinciale e per continuare ad essere presidente della Team avrebbe dovuto dimettersi dall'incarico elettivo.

«Preferisco rispettare il mandato ricevuto dagli elettori», sottolinea, «continuerò nel mio ruolo di capogruppo in Provincia». Il gesto di Micheli di non tradire la fiducia dei quasi 2400 cittadini che l'hanno votato ha anche un valore politico. «Era inopportuno», fa notare, «che presentassi il curriculum per la presidenza». Micheli rivendica il merito di aver avviato la raccolta dei rifiuti porta a porta che ha fatto salire i livelli di differenziazione dal 7% a quasi il 70% ed evidenzia le"azioni di verifica e contetazione" nei confronti dell'ex amministratore delegato della Team Giovanni Faggiano, che si è dimesso un anno fa dopo essere finito anche lui sotto inchiesta.

Micheli annovera tra i propri risultati positivi degli ultimi mesi la riduzione da 100 a tra 74 e 80 euro del costo a tonnellata per lo smaltimento dei rifiuti organici e e l'abbattimento da 120mila euro a 50mila euro delle spese di officina per i mezzi destinati al trasporto del pattume. Il presidente lascia una promessa: «L'anno prossimo la Tia diminuirà».

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