Teramo basket, i giocatori "Abbiamo onorato la maglia ora pagateci gli stipendi"
Lettera aperta al club, il capitano Lulli: "La salvezza è raggiunta, crediamo che sia giunto il momento di rendere pubblico il nostro disagio di lavoratori non retribuiti"
TERAMO. Alla fine della vittoriosa e decisiva partita di mercoledì scorso contro Montegranaro, che è valsa la matematica salvezza in Serie A, era stato coach Alessandro Ramagli a fine partita a chiedere chiarezza sul futuro alla società.
Oggi lo fanno i giocatori e lo staff della Bancatercas Teramo, alla vigilia della partita di domani al Forum di Assago contro Milano. "Abbiamo onorato la maglia che portiamo addosso per tutta la stagione", scrivono il capitano Gianluca Lulli e i compagni, "ma crediamo che sia giunto il momento di rendere pubblico il nostro disagio di lavoratori non retribuiti. La società teramana denuncia da tempo una grave crisi economica e il patron Lino Pellecchia, dirigente di riferimento, più volte ha dichiarato pubblicamente che sulle casse societarie pesa l'enorme buco della gestione precedente, in cui lo stesso Pellecchia era dirigente assieme al presidente Carlo Antonetti. Già per motivi economici a inizio anno la guardia Goods aveva preferito rientrare negli States e qualche velato malcontento era serpeggiato in squadra. Ciononostante, la squadra aveva ribadito fiducia nella dirigenza e aveva proseguito nel suo impegno fino alla salvezza raggiunta".
"Rispetteremo i colori biancorossi fino alla fine di questo campionato", scrivono giocatori e staff, "ma denunciamo con amarezza la mancanza di rispetto per il nostro lavoro e per la nostra professionalità. Abbiamo aspettato invano risposte sul nostro futuro e non riceviamo quanto ci è dovuto da troppo tempo".
Lulli e gli altri biancorossi della Bancatercas Teramo ammettono di "scrivere con profonda tristezza, nella speranza che i nostri sforzi di atleti e di uomini non vengano vanificati da chi dovrebbe garantire la prosecuzione del sogno sportivo dei veri tifosi della pallacanestro a Teramo".
Oggi lo fanno i giocatori e lo staff della Bancatercas Teramo, alla vigilia della partita di domani al Forum di Assago contro Milano. "Abbiamo onorato la maglia che portiamo addosso per tutta la stagione", scrivono il capitano Gianluca Lulli e i compagni, "ma crediamo che sia giunto il momento di rendere pubblico il nostro disagio di lavoratori non retribuiti. La società teramana denuncia da tempo una grave crisi economica e il patron Lino Pellecchia, dirigente di riferimento, più volte ha dichiarato pubblicamente che sulle casse societarie pesa l'enorme buco della gestione precedente, in cui lo stesso Pellecchia era dirigente assieme al presidente Carlo Antonetti. Già per motivi economici a inizio anno la guardia Goods aveva preferito rientrare negli States e qualche velato malcontento era serpeggiato in squadra. Ciononostante, la squadra aveva ribadito fiducia nella dirigenza e aveva proseguito nel suo impegno fino alla salvezza raggiunta".
"Rispetteremo i colori biancorossi fino alla fine di questo campionato", scrivono giocatori e staff, "ma denunciamo con amarezza la mancanza di rispetto per il nostro lavoro e per la nostra professionalità. Abbiamo aspettato invano risposte sul nostro futuro e non riceviamo quanto ci è dovuto da troppo tempo".
Lulli e gli altri biancorossi della Bancatercas Teramo ammettono di "scrivere con profonda tristezza, nella speranza che i nostri sforzi di atleti e di uomini non vengano vanificati da chi dovrebbe garantire la prosecuzione del sogno sportivo dei veri tifosi della pallacanestro a Teramo".
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