Teramo celebra i martiri della sua Liberazione
Svelata la nuova lapide con i nomi degli otto giovani uccisi dai nazisti Il presidente dell’Associazione partigiani: la città merita la medaglia d’oro
TERAMO. «Teramo ha dato un grande contributo alla Resistenza e la città merita di ricevere una medaglia d'oro. Spero che questa mancanza venga colmata al più presto». Nel giorno del 68° anniversario della Liberazione di Teramo, celebrato ieri, il presidente provinciale dell'Anpi (associazione nazionale dei partigiani) Antonio Franchi ha fatto un appello alle autorità presenti ricordando i tanti martiri che «si immolarono per la democrazia e la libertà». L'appello di Franchi è arrivato durante la commemorazione degli otto giovani teramani fucilati il 13 giugno del 1944 dalle truppe naziste in ritirata nei pressi della caserma Rossi. Quella di ieri è stata l'occasione per svelare la nuova lapide di marmo affissa in via Cesare Beccaria in onore degli otto martiri e sulla quale c'è ora anche il nome di un altro di essi, Mauro D'Intino, ucciso all'età di 22 anni insieme a Bruno Chiavone (20 anni), Antonio Cipro (16), Antonio Di Bernardo (46), Carlo Durante (16), Luigi Marcozzi (48), Amedeo Parabella (33) e Aldo Quarchioni (15). L'Anpi ha inoltre provveduto a far correggere i cognomi di Chiavone (invece di Chiavoni) e Di Bernardo (e non Di Berardo). A celebrare l'anniversario della Liberazione di Teramo sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Maurizio Brucchi; il presidente del consiglio provinciale Mauro Martino; il segretario provinciale dell'Anpi Mirko De Berardinis e il presidente dell'associazione culturale Teramo Nostra Piero Chiarini. Il presidente della sezione teramana dell'Anpi, Antonio Topitti, ha detto: «C'è bisogno di una nuova Resistenza, da combattere con la dialettica, per affrontare la crisi attuale e correggere un sistema di democrazia diventato zoppo».
Dopo aver svelato la lapide in memoria degli otto martiri il corteo guidato dai gonfaloni di Comune, Provincia e Anpi si è diretto in piazza Orsini dove è stata deposta una corona d'alloro per commemorare i 98 partigiani deceduti durante la Resistenza teramana. In conclusione di mattinata, nel cortile della prefettura, i familiari delle vittime, le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e i partigiani sono stati accolti dal prefetto Valter Crudo per omaggiare la lapide del comitato di Liberazione nazionale che si insediò nel palazzo del Governo il 14 giugno 1944 con la partecipazione dei partiti democratici.
La lapide è stata inaugurata diciotto anni fa in occasione del 50° anniversario della Liberazione di Teramo. La prossima commemorazione si terrà il 25 settembre a Bosco Martese, luogo simbolo della Resistenza teramana e teatro della prima battaglia in campo aperto contro i tedeschi.
Gaetano Lombardino
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