Teramo, concorsone in Comune scattano sei assunzioni
La giunta dà il via libera e chiude così in modo definitivo il caso della prova finita nel mirino della magistratura dopo un esposto dei sindacati
TERAMO. La giunta comunale dà il via libera alle assunzioni legate al mega-concorso finito sotto la lente della magistratura teramana. L'inchiesta per abuso d'ufficio, aperta dal pm Davide Rosati, è stata archiviata mesi fa e adesso l'ente può quindi procedere con l'assunzione dei vincitori. Ieri la giunta ha deliberato infatti le variazioni al piano triennale delle assunzioni deliberando l'entrata in organico di 6 nuovi dipendenti. I primi tre sono proprio i vincitori del concorso, saranno assunti a tempo pieno e indeterminato come istruttori amministrativi e destinati ai settori Personale e attività produttive, agli uffici Demografico, appalti e contratti e a quello della Pubblica istruzione. Gli altri tre saranno attinti sempre dalla graduatoria del concorso - si tratta del 4°, 5° e 6° classificato - che saranno però assunti part-time e assegnati ai settori Urbanistica, Attività sociali e Bilancio. Ieri la giunta ha inoltre deciso, con la procedura della mobilità, di far entrare in servizio anche un nuovo vigile urbano che lavorerà a tempo pieno ricoprendo il posto di vice comandante della polizia municipale.
La notizia chiude definitivamente le polemiche legate al concorsone. L'indagine della magistratura era stata aperta a seguito di un esposto dei sindacati che contestavano la composizione della commissione giudicatrice e un episodio in particolare. Quello che ha visto, prima della prova orale, un dipendente della Provincia ricevere, sulla propria casella di posta elettronica, una e-mail contenente alcuni stralci di un manuale di diritto amministrativo con riferimenti normativi legati alle tracce della prova scritta già espletata nel concorso.
Secondo l'assessore al personale Mirella Marchese le nuove assunzioni saranno «una minima risposta alla cronica carenza di personale, determinata sia dal notevole numero di pensionamenti – oltre 80 negli ultimi quattro anni – che dalle corpose limitazioni alle assunzioni imposte annualmente a livello di governo centrale. Era pertanto necessario procedere alle assunzioni per evitare il collasso degli uffici che non erano più in grado di garantire una buona qualità dei servizi erogati al cittadino».
Barbara Gambacorta
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