Teramo, il corriere Tnt chiude: in 24 senza lavoro
Sit-in di protesta dei dipendenti della multinazionale del trasporto, sparisce la sede di Mosciano
TERAMO. Bandiere, fischietti e slogan di denuncia. La crisi della Tnt, colosso olandese di spedizione e consegne espresso, non risparmia l'Abruzzo e la provincia di Teramo. Tra circa un mese la sede di Mosciano chiuderà i battenti e 24 persone, tra dipendenti e padroncini impegnati per conto della multinazionale, perderanno il lavoro. All'avvio della procedura di mobilità il personale che sta per essere licenziato e la Filt-Cgil hanno risposto con la proclamazione di due giornate di sciopero. La prima, tenuta ieri, è culminata con un sit in di protesta in piazza San Francesco. Davanti all'ingresso dell'autostazione dei pullman lavoratori e sindacalisti hanno montato un gazebo, piazzato le loro bandiere e steso gli striscioni con scritte come: "Tutti Noi Traditi", che richiama il nome della società e: "Stop ai licenziamenti". Gli slogan dei dipendenti della sede di Mosciano ricordano anche che in tutta Italia saranno 854 i licenziamenti, con ripercussioni anche sulla sede di San Giovanni Teatino, dov'è prevista la soppressione di due posti.
«Il piano di ridimensionamento che porterà alla chiusura di 24 filiali a livello nazionale e al trasferimento all'estero dell'ufficio centrale della società è stato adottato da un giorno all'altro, sulla base dei bilanci negativi», spiega Aurelio Di Eugenio, segretario provinciale della Filt Cgil, «non è possibile procedere in modo così perentorio». I lavoratori che rischiano il posto, tra l'altro, non potranno usufruire di ammortizzatori sociali, non previsti per loro, e dunque rischiano di ritrovarsi privi di qualunque sostentamento. Il sindacato preme, sia a livello nazionale che locale, per far riaprire la trattativa e scongiurare la chiusura delle 24 sedi. «Si possono prevedere forme di avvio al pensionamento», insiste Di Eugenio, «e altre misure che tutelino i lavoratori», La Filt Cgil si rvolge ai parlamentari termani per sostenere la battaglia a favore dei 24 tra dipendenti e titolari di cooperative collegate alla Tnt che si ritroveranno disoccupati entro fine luglio. «Siamo di fronte all'ennesima perdita occupazionale che si abbatte sulla provincia di Teramo», fa notare Luigi Scaccialepre della segreteria regionale del sindacato, «uno dei territori maggiormente in difficoltà dell'Abruzzo e di tutto il Paese». L'appello dei sindacalisti è indirizzato anche al presidente dell'amministrazione provinciale Valter Catarra, all'assessore provinciale al lavoro Eva Guardiani e al sindaco di Mosciano Orazio Di Marcello perché si mobilitino a difesa dei lavoratori. Per martedì è in programma la seconda giornata di sciopero.
Gennaro Della Monica
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