Teramo, il gruppo Quartiglia ha oltre 50 milioni di debiti
Domanda di concordato preventivo del colosso della ristorazione: nominati commissari Del Torto e Dell’Orletta
ROSETO. Una crisi di liquidità che sta facendo traballare un colosso della ristorazione come il gruppo Quartiglia. L’azienda, infatti, ai primi di marzo ha depositato in tribunale una domanda di pre-concordato in continuità. Si tratta di una possibilità, da poco introdotta nell’ordinamento, che consente di ritardare la corposa documentazione necessaria alla richiesta di ammissione della procedura. La riforma prevede che l’imprenditore possa presentare una domanda di concordato allegando solamente i bilanci degli ultimi tre esercizi e riservandosi di depositare in seguito tutta la restante documentazione (inclusi tra l’altro il piano e la proposta). Il giudice delegato ai fallimenti del tribunale di Teramo, Giovanni Cirillo, ha dato al gruppo Quartiglia 120 giorni per depositare tutta la documentazione. Nel frattempo ha nominato i pre-commissari giudiziali: sono l’avvocato teramano Carlo Del Torto e il commercuialista rosetano Massimo Dell’Orletta. In questa fase hanno solo una funzione di "vigilanza", ossia di verifica sul comportamento dell'imprenditore in crisi.
In questa fase, in cui è in corso la redazione del piano e della proposta - sono al lavoro un pool di professionisti di Milano insieme all’avvocato teramano Fabrizio Acronzio - non sono ancora chiari i dettagli della situazione finanziaria del gruppo. E’ evidente che il monte dei debiti è ormai notevole, si parla di ben più di 50 milioni di euro. Il quadro è di un colosso in crisi finanziaria, derivante soprattutto dagli insoluti dei clienti. E’ purtroppo un caso piuttosto comune che forniture non pagate squilibrino i conti di un’azienda, dalla più grande alla più piccola. E pare sia accaduto proprio questo al gruppo che da trent’anni opera nella distribuzione alimentare (ma anche di attrezzature) per il food service.
Per dare più forza e credibilità alla proposta i titolari - in primis il presidente Alessandro Quartiglia, che peraltro è stato presidente del Giulianova calcio - hanno fatto confluire le tre società del gruppo - cioè la Quartiglia spa, la Linea Cash, entrambe con sede a Roseto e la Food on the road, con sede a Teramo - in una società di persone che, coinvolgendo anche i patrimoni personali dei soci, fa comprendere quanto questi credano nella proposta depositata. Nello specifico è stata costituita la Quartiglia sas, dando, a garanzia dei creditori, anche i beni personali.
Una situazione che sembra impossibile per un gruppo che solo nel 2012 aveva un fatturato di quasi 140 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2011 «ottenuti grazie a 12mila clienti in tutta Italia, raggiunti con un servizio capillare ed efficiente grazie a una rete di oltre 200 agenti e a 24 piattaforme distributive che garantiscono un presidio costante del territorio nazionale», si legge in una relazione stilata all’epoca del gruppo. E secondo un rapporto del 2012 il gruppo dà lavoro -oltre agli agenti- a 140 dipendenti e 37 capi area. Un’enormità, considerando che è una impresa commerciale. Il gruppo - il secondo in Italia nel suo settore - è socio del consorzio Cateringross, la prima organizzazione in Italia di cooperazione fra operatori del catering e dal 2006 è entrato a far parte, come socio fondatore, del “Consorzio nazionale del caldo e del freddo”. E il cuore di questa organizzazione sono gli uffici di Santa Lucia di Roseto, con il polo logistico distributivo di Colleranesco.
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