Teramo, Imu al 10.6%: pronta la contromanovra

Cavallari: Brucchi tagli consulenze e premi d'oro. Cordoni: rinunci a grandi opere inutili

TERAMO. Mantenere al minimo le aliquote dell'Imu e tagliare seriamente la spesa comunale. A partire dai premi ai dirigenti, dagli affiti inutili, dai risparmi negli acquisti e dalla reinternalizzazione di tanti servizi e consulenze affidati ad esterni. Ecco i punti chiave della contromanovra che il capogruppo del Pd Giovanni Cavallari propone al sindaco Maurizio Brucchi in questi giorni alle prese con la necessità di tagliare e far restare in piedi il bilancio comunale. Ciò che è stato studiato finora dal primo cittadino e dalla maggioranza per tentare di colmare il buco di oltre 5 milioni di euro dovuti ai tagli imposti dal governo Monti non convince affatto l'opposizione.

L'IMU RECORD DIVIDE.
Bocciate le scelte sull'Imu: ovvero aliquota minima per le prime case e stangata sulle seconde, con l'aliquota record del 10,6 per mille, la più alta in provincia. «Spingere al massimo l'aliquota sulle seconde case mi sembra davvero una scelta ragionieristica», spiega Cavallari, «prevedono che porterà oltre 4 milioni di euro nelle casse del Comune ma la politica è un'altra cosa, bisogna capire come tagliare ma anche come sostenere e rilanciare l'economia e il commercio». «Invece così assistiamo solo ad una crescita esponenziale della pressione fiscale e tributaria. Brucchi inizi a tagliare seriamente: mi riferisco ai premi dei dirigenti, alle troppe consulenze affidate all'esterno e agli affitti inutili».

LE GIOVANI COPPIE. Bocciate anche le ipotesi di detrazioni pensate da Brucchi, in particolare quella per le coppie giovani con reddito sotto i 30mila euro. «E' solo un messaggio mediatico», continua il capogruppo del Pd, «chi sono e come saranno individuate queste coppie? E poi siamo sicuri che abbiano una casa di proprietà? La scelta più giusta sarebbe stata quella di mantenere al minimo tutte le aliquote e fare seriamente una revisione della spesa».

I PALAZZETTI CEDUTI. Tra i tagli annunciati fanno discutere soprattutto quelli al PalaScapriano e al palazzetto di San Nicolò le cui gestioni, giudicate troppo onerosa per il Comune, saranno affidate ai privati. «Sembra che il Comune si stia completamente arrendendo affidando tutto ai privati», sentenzia il consigliere di Rifondazione Sandro Santacroce, «l'unica logica è quella di disfarsi di tutto e seguire la via più semplice di dare tutto in consegna ai privati».

PARLA PELLECCHIA. Molto perplesso anche il presidente del Teramo Basket, Lino Pellecchia che, dopo aver iscritto la squadra al campionato di serie A1, ora ha un mese di tempo per trovare i fondi necessari a continuare il sogno del basket teramano. «Adesso il palazzetto è l'ultimo dei nostri problemi», spiega, «se riuscissimo a rimanere in serie A1 vedremo il da farsi per la gestione ma se dovessimo ripartire da una serie minore la questione sarebbe molto diversa, ci toccherebbe giocare in piazza», commenta ironicamente.

COLLASSO CULTURALE. Questo è ciò a cui andrebbe incontro Teramo secondo il capogruppo Idv Siriano Cordoni se si dovesse procedere con i tagli annunciati da Brucchi alle manifestazioni e agli eventi (fatte salve poche eccezioni come la Coppa Interamnia). «Piuttosto vanno tagliate le grandi opere che la nostra città non può permettersi», spiega, «come tutti i soldi buttati per lo svincolo della Gammarana o per la rotonda di via Arno per la quale non passa di certo la Teramo del futuro. Brucchi dovrebbe pensare a sostenere la microeconomia piuttosto che applicare aliquote esagerate sulla seconda casa: e poi se il Comune dismette tutto, dallo sport alla cultura, mi spiega che ci sta a fare l'amministrazione comunale?».

ALBI ACCUSA. «La manovra Brucchi è indecente». Così commenta il capogruppo di Futuro e Libertà Paolo Albi, «si usa la scusa dei tagli ma secondo me non riescono ancora a mettere mano seriamente ad una vera spesa inutile. Piuttosto quello di Teramo si sta rivelando uno dei Comuni che tassa più di tutti gli altri e le ipotesi che sta annunciando Brucchi in questi giorni non sono altra che una ulteriore prova di straordinaria incapacità amministrativa».

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