Teramo, medico abusivo nel reparto di Neurologia: pronti gli avvisi di garanzia
L'indagine della magistratura dopo il blitz dei carabinieri nel reparto di neurologia che ha portato alla scoperta di una dottoressa sconosciuta all’azienda sanitaria
TERAMO. Nuovi avvisi di garanzia in arrivo alla Asl. Sono conseguenti al blitz avvenuto lunedì pomeriggio in neurologia dove è stata trovata al lavoro una dottoressa sconosciuta alla Asl. Le ipotesi di reato sono abuso di ufficio e truffa. Tutta la documentazione sequestrata è ora al vaglio del sostituto procuratore Davide Rosati. In sostanza lunedì i carabinieri hanno bussato alla porta dell’ambulatorio di elettromiografia. E hanno trovato una dottoressa che non aveva alcun titolo per eseguire l’esame in questione.
Dalla tabella degli orari risultava che in servizio ci doveva essere il primario, Antonino Uncini. Ma quest’ultimo non era in reparto, c’era invece una sua collaboratrice all’università di Chieti (dove Uncini è ora in aspettativa) che però non ha alcuna autorizzazione a lavorare al Mazzini. I carabinieri hanno sequestrato 63 cartelle cliniche. Si tratta delle elettromiografie eseguite ogni lunedì pomeriggio dall’arrivo del professor Uncini - che a giugno ha vinto il concorso da primario - all’ospedale di Teramo. I carabinieri hanno acquisito i fogli dei turni del personale, in cui risulta che Uncini ogni lunedì pomeriggio era di servizio. E anche lunedì 19, ma in effetti in reparto i carabinieri non l’hanno trovato.
La notizia ha fatto scalpore, e non solo in ospedale, dove si attende la reazione della Asl che ha cinque giorni per adottare eventuali provvedimenti disciplinari. E’ insorto anche il mondo degli internauti. La notizia è stata infatti pubblicata anche sul sito del Centro e i commenti indignati sono stati tanti. Da “Varrassi (il manager della Asl, ndr) se ci sei batti un colpo! Dovete vergognarvi: che cosa insegnate ai vostri figli, a essere più svelti e arroganti degli altri?” scritto da un lettore di Sant’Egidio a “Meno male che ogni tanto qualche nodo viene al pettine” dall’Aquila a “Che vergogna” e tanto altro ancora.