Teramo, perde la patente per le analisi sbagliate

Errore nell’alcoltest, ristoratore chiede alla Asl danni per 100mila euro dopo quattro mesi senza poter guidare

TERAMO. Ci può stare – anzi, ci deve stare – che, dopo un incidente stradale nel quale sei rimasto coinvolto, ti facciano l’alcoltest. Non ci può stare, invece,che questo alcoltest sia sbagliato e ti condanni a restare senza patente per mesi anche se non avevi bevuto alcol. Antonio Sciamanna, ristoratore di Bellante, 30 anni, per colpa di un’analisi del sangue errata ha passato dei mesi d’inferno. E adesso chiede alla Asl un risarcimento non ancora quantificato, ma che si aggirerà intorno ai 100mila euro.

La storia comincia con un incidente stradale. Avvenuto esattamente un anno fa, il 4 luglio del 2012, a Teramo. Sciamanna è alla guida di un ciclomotore, che si scontra con un’autovettura. Intervengono sul posto i vigili urbani, il ristoratore viene portato al pronto soccorso perché nello scontro si è fatto male e in ospedale gli viene chiesto di sottoporsi alle analisi del sangue. Lui accetta senza problemi, sicuro di non avere guai, ma dalle analisi viene fuori che al momento dell’incidente aveva nel sangue 127,39 milligrammi per litro di etanolo: una quantità che supera abbondantemente la soglia di legge.

Immediatamente scattano la denuncia penale – Sciamanna viene indagato per guida in stato di ebbrezza dal pm Bruno Auriemma – e la sospensione della patente da parte della prefettura per sette mesi. Lui è distrutto ma reagisce, e si rivolge all’avvocato Gennaro Cozzolino dicendogli: non avevo bevuto, ci dev’essere un errore. Cozzolino gli consiglia di chiedere le analisi di secondo livello sul campione di sangue prelevato. Questo campione viene mandato all’azienda ospedaliera universitaria di Verona, unità operativa medicina legale, specializzata nel campo, e il referto dà esito negativo per le sostanze alcoliche. Sciamanna fa ricorso alla prefettura per riavere la patente e dopo quattro mesi dall’incidente la riottiene, il suo legale presenta una memoria al pubblico ministero e arriva anche la richiesta di archiviazione dell’indagine penale.

Non finisce qui, però. L’avvocato Cozzolino avanza al giudice civile, contro la Asl, un’istanza di risarcimento dei danni sia patrimoniali – è stato dichiarato un calo nell’attività lavorativa di Sciamanna, causato dalla difficoltà negli spostamenti – sia morali (il ristoratore ha avuto una piccola depressione). La cifra è in via di quantificazione, ma solo la perizia del commercialista sui danni economici è di 50mila euro. Presto sarà rimessa al giudice anche la perizia di uno psicologo.(d.v.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA