Teramo, tutti i medici in malattia: Cardiologia al collasso
In servizio è rimasto solo il primario Ciampini, rinforzi da Teramo fino a domenica. Fagnano: "Decisioni drastiche se la situazione rimane così". Possibile chiusura
GIULIANOVA. Niente medici nel reparto di cardiologia dell’ospedale Maria Santissima dello Splendore, tranne il primario Vito Ciampini. Dei 7 cardiologi, infatti, 6 sono in malattia e uno è in ferie, in vacanza all’estero. Il risultato è che c’è solo Ciampini a dover svolgere il lavoro di 7 medici. In reparto sono ricoverati 4 pazienti in terapia intensiva e altri 12 in post operatorio o per accertamenti.
Ieri i vertici della Asl hanno deciso di inviare rinforzi da Teramo – con cardiologi richiamati dalle ferie – fino a domenica. «Vediamo che cosa accadrà lunedì, se i medici in certificato rientrano», dichiara Roberto Fagnano, direttore generale della Asl, «ma se la grave situazione si prolungherà, inevitabilmente dovremo prendere decisioni drastiche. Per ora però i pazienti restano a Giulianova». Se i medici continueranno a mancare, il reparto potrebbe essere anche momentaneamente chiuso e i pazienti trasferiti in altri ospedali tra Teramo, Atri e Sant’Omero. Con tutte le difficoltà di dover spostare pazienti tanto delicati. Alcuni, peraltro, non ne vogliono sapere di trasferirsi, viste le difficoltà di spostamento per i familiari che devono accudirli.
La situazione è sfuggita di mano in pochi giorni. A parte il medico in ferie, nel giro di 2 o 3 giorni, a partire da inizio settimana, tutti e 6 i cardiologi rimasti hanno preso dei giorni per malattia (circa una settimana per ciascuno, ma non è escluso che i permessi possano essere prolungati, a secondo della gravità della malattia) e dunque tutto il peso e la responsabilità del lavoro gravano sul primario, che può contare tuttavia su 15 infermieri. I cardiologi, però, non si occupano solo del reparto, ma devono essere disponibili per i pazienti esterni, per il pronto soccorso, per i pazienti ricoverati, per l’unità coronarica e per tutti gli altri servizi connessi al reparto. Il primario, ovviamente, non può svolgere turni di 24 ore per l’intera settimana, col rischio anche che, a causa della stanchezza, siano i pazienti a rimetterci. Che fare dunque? Alla direzione della Asl è stato segnalato il problema ma del medico promesso (che, da solo non risolverebbe comunque il problema) ancora non c’è traccia. Cardiologia, infatti, per funzionare in maniera efficiente, dovrebbe avere 3 medici di mattina, un paio nel pomeriggio e uno nella notte.
Non era mai capitata, fino ad ora, una situazione del genere. Il dito, ovviamente, è di nuovo puntato sulla carenza di personale dell’ospedale giuliese e di tutta la Asl in generale. Il direttore generale ha più volte lanciato l’allarme: la Asl ha 500 unità di personale in meno. E i concorsi da poco autorizzati, per essere espletati, necessitano di un anno e emzzo. Non aiuta l’incertezza sulla sorte del personale a tempo determinato a cui scadono i contratti a fine giugno.
Margherita Totaro
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