Teramo, vaccinazioni, assalto agli ambulatori: 200 pazienti al giorno
Sono 4.500 in tre mesi le prestazioni del servizio di igiene e sanità pubblica. La popolazione da raggiungere è di circa 16mila giovani da zero a 16 anni
TERAMO. Periodo rovente per le vaccinazioni. Sono più o meno 47mila i giovani in provincia, da zero a 16 anni, che in qualche modo possono essere interessati dalla più vasta campagna di sempre, avviata con il decreto legge del 7 giugno che rende obbligatorie alcune vaccinazioni per la frequenza a scuola.
La Asl di Teramo non si è fatta trovare impreparata. Ha agito sostanzialmente su due fronti. Quello più operativo, affidato ovviamente agli operatori del Siesp (servizio igiene e sanità pubblica) e quello legato alla comunicazione, con un “help desk” che usa tutti i canali possibili, dal telefono a Facebook, ai giornali e tv a twitter e instagram, per rispondere a tutti i dubbi sull’opportunità o meno di vaccinarsi.
LE VACCINAZIONI. Gli ambulatori del Siesp a Casalena, ma anche quelli sparsi sul territorio, sono quotidianamente presi d’assalto. E gli operatori, anche a prezzo di sacrifici personali, tengono botta, arrivando a lavorare anche 12 ore al giorno. Martedì l’ambulatorio di Casalena ha effettuato più di 200 vaccinazioni e ieri, che è stato aperto al mattino, “solo” 120. Gli operatori, dai medici agli infermieri, sono stanchi ma dicono «che il sorriso di chi magari ha aspettato parecchio al caldo, ma con tranquillità, ci ripaga del duro lavoro».
I centri dove vaccinarsi in provincia sono diversi, spiega il direttore del servizio, Antonio Santone, oltre a quello di Casalena sono a Roseto, Giulianova, Atri, Nereto e quello di Silvi riapre a metà mese. In tutti, tranne quello di Atri, la Asl ha scelto di non far fare prenotazioni, per creare meno barriere possibili a chi vuole farsi vaccinare.
«Le situazioni sono diverse: c’è chi si deve fare tutti e nove i vaccini, chi solo alcuni, che deve farsi i cosiddetti “richiami”», spiega Santone, «è stato un crescendo di richieste di prestazioni, dalla pubblicazione del decreto a luglio. Negli ultimi giorni, in imminenza della riapertura delle scuole, è stato un inferno. Ma stiamo recuperando tutti quelli che non erano stati vaccinati o rivaccinati».
Dei 47mila giovani fino a 16 anni, circa 16.500 sono quelli da zero a sei anni. «Sono una decina i medici che attualmente fronteggiano l’emergenza, con un eccezionale sforzo organizzativo. Non si tratta solo di fare l’attività prettamente medica, ma c’è anche tutta quella che attiene al colloquio, alla consulenza all’aspetto amministrativo dell’accettazione per cui c’è un pool di infermieri che lavora al massimo. La Asl dal canto suo sta potenziando il servizio: è in fase di pubblicazione un avviso per l’assunzione di due medici a tempo determinato», aggiunge il direttore.
Nei soli tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto, nella sede centrale di Teramo sono state fatte circa 4.500 vaccinazioni.
Dopo la prima fase, se ne aprirà una seconda in cui si controlleranno gli inadempienti. E’ ormai definito un accordo fra la Regione Abruzzo e l’ufficio scolastico per incrociare i dati e scoprire così se ci sono studenti non vaccinati. Un collegamento telematico che eviterà anche ai genitori di dover fornire la documentazione che attesta la vaccinazione, come accade ora. La Asl di Teramo per ora consiglia di portare la fotocopia del libretto sanitario come “prova”, anche se alcune scuole stanno facendo storie perchè la vorrebbero vidimata e firmata per evitare falsificazioni.
IL NUMERO VERDE. 800090147 è il numero verde allestito dalla Asl per chiarire tutti i dubbi sui vaccini. «E' un servizio a disposizione di tutti gli utenti che hanno dubbi. Fa da trait d'union fra Asl e famiglia. Ultimamente si è detto di tutto, ma purtroppo spesso il cittadino non riesce a trovare un interlocutore con cui dirimere i propri dubbi», spiega la direttrice sanitaria della Asl, Maria Mattucci, «ora non riceviamo solo telefonate, ma le facciamo, chiamando le famiglie. Adesso parliamo di bambini ma ad ottobre parleremo di vaccini antinfluenzali. Noi dobbiamo essere sempre “sul pezzo” per evitare che ci si allontani. Vedo che la cittadinanza risponde: l'utente che riceve la giusta informazione acquista fiducia». L’help desk collabora anche con le farmacie, che il ministero ha indicato come punti di prenotazione delle vaccinazioni che in provincia non servono, ma a cui molti pazienti chiedono informazioni. «E poi c’è il passaggio con le scuole: ho mandato una lettera a tutti i dirigenti scolastici per dire che c'è questo servizio: i 44 dirigenti scolastici hanno vari istituti che hanno bisogno di essere supportati e noi ci siamo», conclude Mattucci.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La Asl di Teramo non si è fatta trovare impreparata. Ha agito sostanzialmente su due fronti. Quello più operativo, affidato ovviamente agli operatori del Siesp (servizio igiene e sanità pubblica) e quello legato alla comunicazione, con un “help desk” che usa tutti i canali possibili, dal telefono a Facebook, ai giornali e tv a twitter e instagram, per rispondere a tutti i dubbi sull’opportunità o meno di vaccinarsi.
LE VACCINAZIONI. Gli ambulatori del Siesp a Casalena, ma anche quelli sparsi sul territorio, sono quotidianamente presi d’assalto. E gli operatori, anche a prezzo di sacrifici personali, tengono botta, arrivando a lavorare anche 12 ore al giorno. Martedì l’ambulatorio di Casalena ha effettuato più di 200 vaccinazioni e ieri, che è stato aperto al mattino, “solo” 120. Gli operatori, dai medici agli infermieri, sono stanchi ma dicono «che il sorriso di chi magari ha aspettato parecchio al caldo, ma con tranquillità, ci ripaga del duro lavoro».
I centri dove vaccinarsi in provincia sono diversi, spiega il direttore del servizio, Antonio Santone, oltre a quello di Casalena sono a Roseto, Giulianova, Atri, Nereto e quello di Silvi riapre a metà mese. In tutti, tranne quello di Atri, la Asl ha scelto di non far fare prenotazioni, per creare meno barriere possibili a chi vuole farsi vaccinare.
«Le situazioni sono diverse: c’è chi si deve fare tutti e nove i vaccini, chi solo alcuni, che deve farsi i cosiddetti “richiami”», spiega Santone, «è stato un crescendo di richieste di prestazioni, dalla pubblicazione del decreto a luglio. Negli ultimi giorni, in imminenza della riapertura delle scuole, è stato un inferno. Ma stiamo recuperando tutti quelli che non erano stati vaccinati o rivaccinati».
Dei 47mila giovani fino a 16 anni, circa 16.500 sono quelli da zero a sei anni. «Sono una decina i medici che attualmente fronteggiano l’emergenza, con un eccezionale sforzo organizzativo. Non si tratta solo di fare l’attività prettamente medica, ma c’è anche tutta quella che attiene al colloquio, alla consulenza all’aspetto amministrativo dell’accettazione per cui c’è un pool di infermieri che lavora al massimo. La Asl dal canto suo sta potenziando il servizio: è in fase di pubblicazione un avviso per l’assunzione di due medici a tempo determinato», aggiunge il direttore.
Nei soli tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto, nella sede centrale di Teramo sono state fatte circa 4.500 vaccinazioni.
Dopo la prima fase, se ne aprirà una seconda in cui si controlleranno gli inadempienti. E’ ormai definito un accordo fra la Regione Abruzzo e l’ufficio scolastico per incrociare i dati e scoprire così se ci sono studenti non vaccinati. Un collegamento telematico che eviterà anche ai genitori di dover fornire la documentazione che attesta la vaccinazione, come accade ora. La Asl di Teramo per ora consiglia di portare la fotocopia del libretto sanitario come “prova”, anche se alcune scuole stanno facendo storie perchè la vorrebbero vidimata e firmata per evitare falsificazioni.
IL NUMERO VERDE. 800090147 è il numero verde allestito dalla Asl per chiarire tutti i dubbi sui vaccini. «E' un servizio a disposizione di tutti gli utenti che hanno dubbi. Fa da trait d'union fra Asl e famiglia. Ultimamente si è detto di tutto, ma purtroppo spesso il cittadino non riesce a trovare un interlocutore con cui dirimere i propri dubbi», spiega la direttrice sanitaria della Asl, Maria Mattucci, «ora non riceviamo solo telefonate, ma le facciamo, chiamando le famiglie. Adesso parliamo di bambini ma ad ottobre parleremo di vaccini antinfluenzali. Noi dobbiamo essere sempre “sul pezzo” per evitare che ci si allontani. Vedo che la cittadinanza risponde: l'utente che riceve la giusta informazione acquista fiducia». L’help desk collabora anche con le farmacie, che il ministero ha indicato come punti di prenotazione delle vaccinazioni che in provincia non servono, ma a cui molti pazienti chiedono informazioni. «E poi c’è il passaggio con le scuole: ho mandato una lettera a tutti i dirigenti scolastici per dire che c'è questo servizio: i 44 dirigenti scolastici hanno vari istituti che hanno bisogno di essere supportati e noi ci siamo», conclude Mattucci.
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