Teramo, Zooprofilattico: il bilancio alla Corte dei conti
Nuovo braccio di ferro fra i vertici: consiglio d’amministrazione invia il consuntivo alla magistratura. Il direttore Arnolfo: solo sbavature formali, i risultati dell’istituto sono sotto gli occhi di tutti
TERAMO. Il bilancio dell'istituto zooprofilattico "Caporale" finisce all'esame della Corte dei conti. A disporre l'invio alla magistratura contabile del consuntivo riferito al 2014 è stato il consiglio di amministrazione dell'ente. La decisione è seguita all'esame della relazione stilata dai revisori dei conti che esprime parere negativo sul documento che riassume in cifre l'attività dell'istituto.
Gli aspetti contestati riguardano questioni aperte da tempo. Tra queste figura il pagamento del 60% degli incentivi pregressi non riscossi dai dipendenti. Si tratta di circa 200mila euro la cui consegna al personale è stata sbloccata dal direttore Fernando Arnolfo nonostante la contrarietà proprio del collegio dei revisori dei conti che poi ha firmato la relazione negativa. Nell'elenco delle contestazioni è stato inserito anche un concorso, bandito una decina di anni fa, per il quale sarebbero emerse irregolarità procedurali.
I rilievi mossi e la richiesta d'intervento da parte della corte dei conti suscitano la forte perplessità di Arnolfo. «E' una decisione molto singolare», spiega, «dal momento che le contestazioni si riferiscono a vecchie vicende, precedenti al 2012 quando il consutivo è stato approvato senza osservazioni». I dubbi del direttore sono alimentati dalla considerazione che gran parte delle questioni su cui la magistratura contabile dovrà esprimersi sono state risolte o avviate a soluzione. «Sono stato chiamato a correggere il tiro dell'ente, abbiamo fissato un programma e avviato il percorso», osserva, «e adesso tutte le colpe si fanno ricadere su di me». Arnolfo si dice «amareggiato ma tranquillo» anche perché ritiene di avere i numeri dalla sua parte. «Abbiamo chiuso il bilancio con circa cinque milioni di utile», tiene a precisare, «somma che teniamo a disposizione per la nuova sede e utilizzeremo insieme ai finanziamenti che devono essere ancora stanziati».
I conti, secondo il direttore, sono stati gestiti sulla base di stime "prudenziali" che, tra l'altro, non hanno impedito all'ente di sviluppare con efficacia le proprie attività. «L'ente sta andando avanti sulla ricerca, questo tranquillizza molto la mia coscienza», sottolinea, «ci possono essere sbavature formali ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Proprio ieri l'istituto, fa rilevare il direttore, ha definito un contratto di collaborazione con lo Zambia da 260mila euro e altri progetti lo vedono impegnato con Algeria, Nambia, Libano e Montenegro. «Abbiamo agito con la massima trasparenza presentando anche controdeduzioni», fa notare Arnolfo, «che però il cda non voleva neppure recepire». La bocciatura del conto consutivo, dunque, sarebbe l'ennesimo episodio da ascrivere ai rapporti tesi tra gli organi di vertice dell'istituto. «Finora non era stato mosso alcun rilievo», conclude il direttore, «e proprio a fine mandato il consutivo viene inviato alla corte dei conti».
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