Tortoreto: la truffa delle case fantasma corre sul web
Il racconto di un impiegato romano: «Trovo su un noto portale un affitto a buon prezzo e pago 450 euro di caparra. Al mio arrivo la signora dell’inserzione è sparita e scopro il raggiro»
TORTORETO. La casa al mare prenotata via internet non esiste: vacanze rovinate e caparra evaporata. Dietro l’offerta last minute catturata sul web si cela, spesso, il raggiro, che in Abruzzo sta colpendo indistintamente ogni luogo di vacanza, specie la costa. La Val Vibrata non fa eccezione con più casi tra Tortoreto e Alba Adriatica. Ai carabinieri della compagnia di Alba sono giunte diverse segnalazioni dalle stazioni dell’Arma del Lazio, in particolare, ma anche dal Nord. Le province di Roma e Rieti, ma anche qualcuna del Settentrione, quelle da cui arrivano le segnalazioni di vacanzieri finiti nel giro truffaldino. Sui portali di annunci gratuiti molti postano foto di case-vacanza che non sono nella loro disponibilità ma lo fanno credere. Forniscono codici bancari e simili, si fanno accreditare la caparra, comunicano l’avvenuta assegnazione dell’alloggio e poi spariscono.
La scorsa settimana, con la sua famiglia, un impiegato romano ha dovuto affrontare una situazione molto sgradevole a Tortoreto Lido, scoprendo che la casa c’era ma non era in affitto. «Con mia moglie e mio figlio di un anno e mezzo, come altre volte, abbiamo deciso di passare le nostre vacanze estive a Tortoreto Lido», ci racconta. «A maggio inizio a cercare un appartamento in affitto su un portale di offerte molto conosciuto per il mese di luglio e, trovata la soluzione a me più congeniale, contatto l’inserzionista. Dopo alcune telefonate di chiarimento sulle caratteristiche dell’appartamento e dopo aver visionato le foto inviatemi tramite mail, decido di prenotare. La signora dell’inserzione mi chiede, per confermare la prenotazione, la caparra del 30% (450 euro) da versare con bonifico bancario. Effettuo il bonifico e la signora, per e-mail, mi conferma l’avvenuta ricezione e prenotazione. Arriva la settimana della partenza, due giorni prima richiamo la signora per concordare l’orario di arrivo, mi risponde al telefono come sempre con l’accordo di sentirci il giorno dell’arrivo per la consegna delle chiavi. Partiamo da Roma con tutti i bagagli, il 30 giugno alle 12 circa arriviamo in via Monti 13, indirizzo indicato dalla donna, ma da questo momento in poi lei non risulta più raggiungibile al cellulare perché spento. Contattati gli inquilini dello stabile, ci riferiscono che non siamo i primi a cercare una casa in affitto a quell’indirizzo, ma nessuno affitta niente. Solo in quel momento ho realizzato di essere stato truffato. Passata la rabbia iniziale mi metto subito alla ricerca di un altro appartamento per non far perdere il mese di mare a mio figlio, e per fortuna l’ho trovato con esborso chiaramente di ulteriori soldi per una casa più cara di quella che avevo trovato. Mi sono recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto e da quello che ho percepito sono l’ultimo truffato di una lunga lista negli ultimi cinque anni».
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La scorsa settimana, con la sua famiglia, un impiegato romano ha dovuto affrontare una situazione molto sgradevole a Tortoreto Lido, scoprendo che la casa c’era ma non era in affitto. «Con mia moglie e mio figlio di un anno e mezzo, come altre volte, abbiamo deciso di passare le nostre vacanze estive a Tortoreto Lido», ci racconta. «A maggio inizio a cercare un appartamento in affitto su un portale di offerte molto conosciuto per il mese di luglio e, trovata la soluzione a me più congeniale, contatto l’inserzionista. Dopo alcune telefonate di chiarimento sulle caratteristiche dell’appartamento e dopo aver visionato le foto inviatemi tramite mail, decido di prenotare. La signora dell’inserzione mi chiede, per confermare la prenotazione, la caparra del 30% (450 euro) da versare con bonifico bancario. Effettuo il bonifico e la signora, per e-mail, mi conferma l’avvenuta ricezione e prenotazione. Arriva la settimana della partenza, due giorni prima richiamo la signora per concordare l’orario di arrivo, mi risponde al telefono come sempre con l’accordo di sentirci il giorno dell’arrivo per la consegna delle chiavi. Partiamo da Roma con tutti i bagagli, il 30 giugno alle 12 circa arriviamo in via Monti 13, indirizzo indicato dalla donna, ma da questo momento in poi lei non risulta più raggiungibile al cellulare perché spento. Contattati gli inquilini dello stabile, ci riferiscono che non siamo i primi a cercare una casa in affitto a quell’indirizzo, ma nessuno affitta niente. Solo in quel momento ho realizzato di essere stato truffato. Passata la rabbia iniziale mi metto subito alla ricerca di un altro appartamento per non far perdere il mese di mare a mio figlio, e per fortuna l’ho trovato con esborso chiaramente di ulteriori soldi per una casa più cara di quella che avevo trovato. Mi sono recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto e da quello che ho percepito sono l’ultimo truffato di una lunga lista negli ultimi cinque anni».
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