Tribunali: addio a Giulianova ed Atri
Il presidente Spinosa: processi e personale trasferiti a Teramo a settembre, trovati nuovi uffici a Madonna delle Grazie
TERAMO. Il via libera della Corte Costituzionale ha impresso un’accelerata alla riforma che ridisegna la geografia giudiziaria cancellando tribunali minori e sedi distaccate. A Teramo, come in tutt’Italia, accompagnata da ricorsi e battaglie di avvocati e amministratori locali. Un percorso ad ostacoli, l’ultimo arrivato ieri pomeriggio dopo che la commissione giustizia del Senato ha votato l’emendamento per un anno di proroga (atto che arriverà in aula entro settembre proprio quando la riforma entrerà in vigore), segna la riorganizzazione voluta dall’ex Guardasigilli Paola Severino e figlia della spending review: dal 13 settembre, così come prevede la legge, le sedi distaccate di Giulianova ed Atri saranno chiuse. «Non saranno più abilitate ad emettere giuridisdizione» puntualizza il presidente del tribunale Giovanni Spinosa. Tra meno di sessanta giorni, dunque, fascicoli e personale arriveranno nella sede centrale di Teramo, in un palazzo di giustizia in cui da tempo si lavora per recuperare spazi e individuarne di nuovi. Che sono stati già trovati a costo zero nella vicinissima palazzina che ospita gli uffici finanziari e che attualmente sono nella disponibilità del Demanio. «Abbiamo cercato spazi vicini e spazi pubblici», dice Spinosa, «perchè mi sembrava fuori dal mondo ricorrere a spazi privati. Abbiamo reperito a costo zero due piani degli uffici finanziari che sono già pronti. Non c’è bisogno nemmeno di tinteggiare». In un piano troveranno posto gli ufficiali giudiziari, mentre nell’altro gli uffici dei giudici di pace. Questo spostamento consentirà di recuperare, nella sede del palazzo di giustizia, gli uffici degli ufficiali giudiziari : in questi spazi saranno sistemati una cancelleria e gli archivi elettronici. Il tutto risparmiando 520mila euro l’anno che sono quelli spesi per il mantenimento delle sedi distaccate e dei giudici di pace. Nessuna difficoltà, almeno secondo Spinosa, per la questione delle aule. «Il problema aule», spiega il presidente, «non si pone in nessuna giornata. Teniamo presente, poi, che in caso di necessità ci sono i margini e gli spazi per creare altre due nuove aule». I traslochi inizieranno i primi di agosto e, periodo di ferie permettendo, dovrebbero essere conclusi prima del 13 settembre. «Forse qualche disagio ci potrà essere nei primi tempi», sostiene Spinosa che illustra il nuovo piano alla presenza del presidente di sezione Giansaverio Cappa, «ma ci auguriamo che possa essere minimo e superato dopo pochi giorni. Ma è evidente che si tratta di una modifica che si propone di migliorare l’efficienza del sistema giustizia passando attraverso una migliore organizzazione del personale e una migliore funzionalità sia civile che penale». Perchè il tempo impone ritmi nuovi, perchè, come ripete più volte Spinosa ai cronisti «la cultura telematica si diffonde e bisogna avere la consapevolezza che ci sono dei cambiamenti inevitabili». Lasciando da parte quelli che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appena qualche giorno fa, proprio nel commentare l’emendamento presentato alla commissione Giustizia, ha definito «ciechi particolarismi che vogliono rimettere in discussione una delle poche riforme già acquisite». E proprio ieri la Corte Costituzionale ha depositato le motivazioni con cui ha respinto le questioni di legittimità sollevate contro la riforma. Per la Corte: «non pone limiti all’accesso alla giustizia».
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