Troppi debiti, concordato per Quartiglia
L’imprenditore di Roseto chiede di essere ammesso alla procedura per salvare le sue aziende e quasi 400 posti di lavoro
ROSETO. E’ il secondo gruppo in Italia specializzato in prodotti per la ristorazione. Ma nemmeno il gruppo Quartiglia è stato risparmiato dalla crisi senza fine. Agli inizi della settimana i titolari hanno depositato in tribunale la richiesta di concordato in continuità.
Il monte dei debiti è ormai notevole e la famiglia Quartiglia ha deciso di depositare la richiesta nella cancelleria fallimentare, nel tentativo estremo di salvare il gruppo che da trent’anni opera nella distribuzione alimentare (ma anche di attrezzature) per il food service.
In sostanza mentre il concordato preventivo standard presuppone la cessazione delle attività e la cristallizzazione di debiti e crediti alla data di deposito della domanda, quello in continuità può prevedere che l’attività, in tutto o in parte, possa continuare e i pagamenti e le riscossioni generate dall’attività che continua possano avvenire come se la società fosse “in bonis”.
Per dare più forza e credibilità alla proposta i titolari - in primis il presidente Alessandro Quartiglia, che peraltro è stato presidente del Giulianova calcio ai tempi d’oro della società giallorossa - hanno fatto confluire le tre società del gruppo - cioè la Quartiglia spa, la Linea Cash, entrambe con sede a Roseto e la Food on the road, con sede a Teramo - in una società di persone che, coinvolgendo anche i patrimoni personali dei soci, fa comprendere quanto questi credano nella proposta depositata. Nello specifico è stata costituita la Quartiglia sas, dando, a garanzia dei creditori, anche i beni personali.
Traballa, dunque, un colosso che sembrava intangibile. Solo un anno fa il gruppo, presentando in un convegno sul rapporto tra banche, imprese e mercato, il bilancio 2012 parlava di un fatturato di quasi 140 milioni di euro con un +10% sul 2011 (che pure aveva segnato un +14% sull’anno precedente) «ottenuti grazie a 12mila clienti in tutta Italia, raggiunti con un servizio capillare ed efficiente grazie a una rete di oltre 200 agenti e a 24 piattaforme distributive che garantiscono un presidio costante del territorio nazionale». E secondo un rapporto del 2012 il gruppo dà lavoro -oltre agli agenti- a 140 dipendenti e 37 capi area. Un’enormità, considerando che è una commerciale. Un gruppo che è socio del consorzio Cateringross, la prima organizzazione in Italia di cooperazione fra operatori del catering e dal 2006 è entrato a far parte, come socio fondatore, del “Consorzio nazionale del caldo e del freddo” il cui fatturato è arrivato fino a 850 milioni di euro. E il cuore di questa organizzazione sono gli uffici di Santa Lucia di Roseto, con il polo logistico distributivo di Colleranesco che coordina il flusso delle merci.
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