Ucciso in cella dalla droga nello stomaco

Detenuto muore a 24 ore dall’arresto, la procura ordina l’autopsia per chiarire se ha ingoiato ovuli pieni di cocaina

TERAMO. E’ morto, probabilmente, nel modo più temuto dai trafficanti di droga. La rottura di uno degli ovuli che trasportava nascosti nell’intestino gli ha causato un’overdose fatale.

E’ accaduto ieri mattina al carcere di Teramo, dove un compagno di cella si è accorto che Amedi Ccania, tunisino di 41 anni, aveva perso conoscenza e respirava a fatica. L’uomo ha subito dato l’allarme e sono intervenuti il medico e l’infermieri di guardia, visto che il carcere di Teramo ha l’assistenza medica assicurata 24 ore su 24. I soccorritori hanno tentato di rianimare il tunisino ma le sue condizioni non sono migliorate. A quel punto, intorno alle 11,30, è stata chiamata la centrale operativa del 118, per portarlo in ospedale. Ma l’ambulanza non è arrivata in tempo e nel frattempo Ccania è morto per arresto cardiocircolatorio.

I sospetti che si sia trattato di un’overdose sono consistenti. Sia per i sintomi mostrati dal detenuto, sia per i reati che l’hanno portato in carcere.

Amedi Ccania era stato arrestato dalla tenenza di Giulianova della Finanza giovedì scorso, nelle vicinanze di Mosciano. In tasca gli era stato trovato un involucro con un grammo di droga, molto probabilmente cocaina. Il tunisino - che aveva precedenti con la giustizia con nomi diversi - era stato arrestato, anche perchè aveva a suo carico un decreto di espulsione e rinchiuso nella cella di sicurezza del comando della Finanza. L’altroieri mattina era stato sottoposto a udienza di convalida: il giudice aveva disposto che dovesse restare in carcere in attesa del processo per direttissima.

Così venerdì sera il tunisino è stato portato nella casa di pena circondariale di Castrogno. Ma la sua permanenza in carcere è stata breve. Secondo una prima ricostruzione, basata anche un fatto che aveva in tasca un ovulo con la droga – forse il primo di quelli che avrebbe dovuto espellere – ieri mattina si è rotto uno degli involucri che aveva nell’intestino, causandogli un’overdose. Sul caso il sostituto procuratore Irene Scordamaglia ha aperto un’inchiesta e lunedì pomeriggio sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Ccania: è stata assegnata all’anatomopatologo Giuseppe Sciarra.

Qualora venisse confermato, non è il primo caso di trafficanti di droga scoperti in provincia di Teramo con ovuli di droga nell’intestino. Il caso più eclatante è avvenuto nel dicembre 2011: i carabinieri di Teramo arrestarono tre teramani che trasportavano la droga da Napoli, soprattutto eroina, nascosta in bussolotti, più di cento, che poi venivano ingeriti. Più recentemente, a febbraio di quest’anno, è stata arrestato un marocchino a Martinsicuro: era solito trasportare la droga in involucri termosigillati nascosti in bocca per poi spacciarla soprattutto a minorenni.

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