Un video svela le cause del naufragio
Mostra la barca che affonda e l’altra sospettata di averle tagliato la via.
GIULIANOVA. Un video girato con un telefonino e pubblicato sul sito del Centro è l’indizio più importante dell’inchiesta sulla tragedia di Giulianova. Ritrae la barca Tornado che rientra nel porto mettendosi in salvo, con il mare in tempesta; non mostra sullo sfondo alcuna immagine del Diana Madre, il peschereccio di San Benedetto affondato lunedì sera a pochi metri all’imboccatura del porto; smonta quindi l’ipotesi che la prima delle due imbarcazioni abbia tagliato la via alla seconda.
Intorno a questo video amatoriale si sono consumati ieri pomeriggio nelle stanze della Capitaneria di porto giuliese gli interrogatori di cinque testimoni chiave della indagine sul naufragio. Nelle stesse ore, a pochi metri di distanza, sette sub, giunti in Abruzzo da San Benedetto, rinunciavano per il maltempo a immergersi nelle acque del porto dove ora viene cercato il corpo di Maurizio Fagone, 43 anni, di San Benedetto.
IL DISPERSO. Fagone è il marinaio del Diana Madre disperso da lunedì. Il suo corpo è stato cercato lungo la costa teramana anche con gli elicotteri, ma da ieri le ricerche si sono concentrante nel punto del naufragio.
Torniamo agli interrogatori. Il primo ad essere stato ascoltato dagli uomini del comandante dell’Ufficio circondariale marittimo, Giuseppe Barretta, è stato il giuliese Maurizio Mattiucci, il giuliese che ha girato il video con il cellulare. Mattiucci e il fratello sono stati i primi ad accorrere sulla banchina mentre il Diana Madre affondava.
IL VIDEO. Con il telefonino ha ripreso una eccezionale e tragica sequenza di fotogrammi, che il Centro mostra sul proprio sito, che ha permesso agli investigatori di rocostruire la dinamica della tragedia. Dopo Mattiucci, è stata il turno di Marco Marchegiani che, insieme con il fratello Stefano, si è salvato dal naufragio. Marchegiani è di San Benedetto ed è il comandante del Diana madre, sostiene che un’altra imbarcazione gli avrebbe tagliato la via prima dell’ingresso nel porto di Giulianova.
E’ la seconda volta che Marchegiani ripete questa tesi, l’aveva già detta due giorni fa. Ieri però, è stata riascoltato dopo l’acquisizione della testimonianza di Mattiucci e del video girato dal testimone chiave.
IL TORNADO. Gli altri tre testimoni sono stati il comandante del Tornado, M.S. di Martinsicuro, e due membri dell’equipaggio. E’ il Tornado la barca che Mattiucci riprende con cellulare mentre la tempesta devasta la costa e fa affondare il peschereccio marchigiano. Il comandante di questa seconda imbarcazione ha quindi negato di aver tagliato la strada al Diana madre. Dalla sua parte c’è anche il video.
Intorno a questo video amatoriale si sono consumati ieri pomeriggio nelle stanze della Capitaneria di porto giuliese gli interrogatori di cinque testimoni chiave della indagine sul naufragio. Nelle stesse ore, a pochi metri di distanza, sette sub, giunti in Abruzzo da San Benedetto, rinunciavano per il maltempo a immergersi nelle acque del porto dove ora viene cercato il corpo di Maurizio Fagone, 43 anni, di San Benedetto.
IL DISPERSO. Fagone è il marinaio del Diana Madre disperso da lunedì. Il suo corpo è stato cercato lungo la costa teramana anche con gli elicotteri, ma da ieri le ricerche si sono concentrante nel punto del naufragio.
Torniamo agli interrogatori. Il primo ad essere stato ascoltato dagli uomini del comandante dell’Ufficio circondariale marittimo, Giuseppe Barretta, è stato il giuliese Maurizio Mattiucci, il giuliese che ha girato il video con il cellulare. Mattiucci e il fratello sono stati i primi ad accorrere sulla banchina mentre il Diana Madre affondava.
IL VIDEO. Con il telefonino ha ripreso una eccezionale e tragica sequenza di fotogrammi, che il Centro mostra sul proprio sito, che ha permesso agli investigatori di rocostruire la dinamica della tragedia. Dopo Mattiucci, è stata il turno di Marco Marchegiani che, insieme con il fratello Stefano, si è salvato dal naufragio. Marchegiani è di San Benedetto ed è il comandante del Diana madre, sostiene che un’altra imbarcazione gli avrebbe tagliato la via prima dell’ingresso nel porto di Giulianova.
E’ la seconda volta che Marchegiani ripete questa tesi, l’aveva già detta due giorni fa. Ieri però, è stata riascoltato dopo l’acquisizione della testimonianza di Mattiucci e del video girato dal testimone chiave.
IL TORNADO. Gli altri tre testimoni sono stati il comandante del Tornado, M.S. di Martinsicuro, e due membri dell’equipaggio. E’ il Tornado la barca che Mattiucci riprende con cellulare mentre la tempesta devasta la costa e fa affondare il peschereccio marchigiano. Il comandante di questa seconda imbarcazione ha quindi negato di aver tagliato la strada al Diana madre. Dalla sua parte c’è anche il video.