Università di Teramo, caccia ai furbetti delle borse di studio

Ateneo, Adsu e Finanza firmano l’accordo per stanare chi dichiara redditi falsi per avere i soldi

TERAMO. In tempi di spending review e di tagli alle risorse, la caccia ai “furbetti” che tentano di far man bassa di quel (poco) che c’è a disposizione, diventa un atto dovuto. Dovuto ai cittadini onesti.

E’ questo l’assunto da cui sono partiti i vertici dell’università di Teramo, dell’Adsu e della guardia di finanza quando hanno pensato a elaborare una convenzione per facilitare l’individuazione di chi attesta il falso pur di usufruire i borse di studio o di agevolazioni nei servizi offerti agli studenti, a partire dalla mensa.

Ieri mattina a Coste Sant’Agostino è stata appunto siglata la convenzione “per attività di trasparenza e correttezza a tutela degli studenti e della giustizia contributiva”. In sostanza saranno attivati controlli individuali e a campione per accertare la veridicità delle dichiarazioni fornite dagli studenti universitari. L’azienda per il diritto allo studio e l’università forniranno alla Finanza la documentazione necessaria per attivare i controlli.

«Vogliamo fare in modo», esordisce il rettore Luciano D’Amico, «che gli studenti meritevoli siano sempre più premiati. L’equità nel fornire aiuti è necessaria in un Paese come il nostro in cui non c’è una tradizione consolidata di borse di studio elargite da mecenati». Il rettore osserva che l’Italia ha attraversato un momento di notevole sviluppo quando ha funzionato “l’ascensore sociale” e anche chi non aveva i mezzi è riuscito a migliorare la propria posizione. D’altronde, ribadisce D’Amico, la rimozione di ostacoli in questo ambito è un dovere sancito dall’articolo 3 della Costituzione.

Il comandante provinciale della guardia di finanza, Pietro Pelagatti, ha spiegato che con questa convenzione «si cerca di garantire il diritto allo studio agli studenti meritevoli, abbiamo già fatto dei controlli in passato ed è emerso che c’erano autocertificazioni del reddito non veritiere. Il nostro compito è verificare se le agevolazioni spettano a determinati studenti, in modo da recuperare risorse che si possono investire nei servizi». Il presidente dell’Adsu, Nicola Aprile, osserva che «questa convenzione è a costo zero e sicuramente porterà migliori servizi agli studenti. Spesso il periodo di crisi viene utilizzato come alibi dai rappresentanti delle istituzioni». Aprile ricorda che nel 2012 l’Adsu di Teramo è riuscita ad assegnare il 90% delle borse di studio richieste.

Rimanendo in tema di servizi offerti agli studenti, il rettore a margine della conferenza stampa ha annunciato che ha appena depositato la documentazione ai vigili del fuoco per iniziare il trasferimento della mensa a Coste Sant’Agostino, che si avvia a diventare un campus vero e proprio, secondo «la rivoluzione più volte anticipata» dallo stesso rettore. «Speriamo di realizzare all’interno del campus», osserva D’Amico, «la casa dello studente per ospitare gli ragazzi meritevoli. Inoltre abbiamo completato il progetto per realizzare una struttura sportiva con il Cus, composta da due campi polivalenti - di cui uno più piccolo - un percorso vita e una palestra. Speriamo che arrivino i finanziamenti». L’università ha infatti presentato domanda per accedere a 23 milioni di euro stanziati a livello nazionale per gli enti pubblici.

Dulcis in fundo - in un’università che torna a correre - l’annuncio dell’inaugurazione di una postazione per studenti non vedenti - che avverrà lunedì prossimo sempre in collaborazione con Adsu e Finanza - e che consentirà ai ragazzi di trasformare qualsiasi testo in Braille.

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