Università di Teramo, D'Amico: "I nullafacenti hanno tentato di fermarmi"
Il rettore lascia dopo 6 anni. Traccia il bilancio e si toglie qualche sassolino in una lunga intervista sul Centro in edicola. In ballo la sua candidatura alla Regione
TERAMO "I nullafacenti hanno tentato di fermarmi": è il sassolino che Luciano D'Amico si toglie dalla scarpa nel suo ultimo giorno da rettore dell'Università di Teramo. In un'intervista sul Centro in edicola, il rettore traccia un bilancio più che positivo dal punto di vista didattico e amministrativo e si lascia andare a qualche considerazione verso coloro che hanno cercato di ostacolarlo presentando esposti alla magistratura. D'Amico lascia dopo sei anni un ateneo con un bilancio risanato e riorganizzato con il taglio delle sedi, da nove a due, e l’impulso a didattica e ricerca. "Sono fiero di aver restituito l’orgoglio di appartenenza: non è più un esamificio ma una comunità", dice al Centro. Ora torna alla didattica, ma per lui si prospetta l'ingresso in politica: è in ballo una sua candidiuatura alla Regione.
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