Ustionato in sala operatoria all'ospedale di Sant'Omero: tre medici indagati per lesioni

Paziente di 60 anni entra per togliere l’appendice ed esce con bruciature di secondo e terzo grado causate dall’incendio dei teli verdi sul lettino. La procura nomina un consulente tecnico

TERAMO. E’ un’inchiesta con tre medici indagati per lesioni colpose quella che dovrà chiarire perchè un uomo sia entrato in sala operatoria per un appendicectomia e ne sia uscito con ustioni di secondo e terzo grado dopo che sono andati a fuoco i teli sterili usati nell’intervento. Ad oltre un anno dai fatti la dinamica resta ancora tutta da ricostruire nel tentativo di spiegare quello che è accaduto in una sala operatoria. E soprattutto il perchè sia successo. Il caso è quello avvenuto all’ospedale di Sant’Omero: dopo la denuncia del paziente il pm Bruno Auriemma ha aperto un fascicolo con tre indagati e ha nominato un consulente tecnico che, dopo aver visitato l’uomo, nei giorni scorsi ha rimesso un primo rapporto.

Ìl primo ottobre dell’anno scorso un teramano di 60 anni va all’ospedale Val Vibrata con lancinanti dolori all’addome. Qui viene ricoverato e al peggiorare delle sue condizioni, alle 21 dello stesso giorno, viene sottoposto a Tac e quindi operato d’urgenza per un’appendicectomia. L’avvocato del paziente, Eugenio Galassi, all’epoca dei fatti scriveva che, terminata l’operazione, «i medici informavano i familiari del mio assistito che, durante l’intervento, si erano inspiegabilmente incendiati i teli sterili posti a deliminazione del campo operatorio e per questo il paziente aveva riportato alcune leggeri ustioni di primo grado».

Ma le reali condizioni dell’uomo vennero scoperte solo il giorno successivo «quando», aveva spiegato sempre all’epoca dei fatti l’avvocato, «i medici rivelavano l’effettiva gravità del caso trattandosi di ustioni di secondo e terzo grado, localizzate in tutto il corpo, con esclusione delle sole braccia». Parallelamente all’inchiesta penale, c’è anche l’azione di risarcimento avviata nei confronti dell’azienda sanitaria e per cui è in corso il procedimento. Sul caso, all’epoca dei fatti, intervenne anche il Tribunale dei malati che, partendo proprio dalla gravità del fatto, aveva chiesto dei chiarimenti all’azienda sanitaria «nell’interesse di tutti i pazienti» che ogni giorno entrano nelle sale operatorie degli ospedali. Le indagini disposte dalla procura dovranno chiarire perchè quei teli sono andati a fuoco, quale sia stato il motivo e, soprattutto, se ci sia stata responsabilità dei medici che in quel momento erano impegnati in sala operatoria. Va detto che il paziente, dopo l’intervento chirurgico, è rimasto in ospedale per altri giorni proprio a causa delle ustioni dei secondo e terzo grado riportate durante l’operazione.

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