Utilizzo improprio degli agenti: diffida del sindacato ai Comuni 

La sigla Csa Ral scrive a sindaci e assessori: «Gli addetti non vanno impiegati in mansioni diverse né subordinati a chi non è comandante del Corpo. E attenzione a come svolgere i servizi esterni»

TERAMO. Stop all’uso improprio degli agenti di polizia locale. Il coordinamento provinciale di Teramo del sindacato Csa (coordinamento sindacale autonomo) Ral (Regioni autonomie locali), il più rappresentativo della categoria nel Teramano, scrive a sindaci, presidente della Provincia e assessori comunali alla sicurezza alzando la voce contro l’abuso che gli enti fanno dei vigili urbani, spesso assegnati a mansioni non proprie a discapito della loro sicurezza e salute.
La dotazione di armamento assente in quasi tutti i comuni, così come l’adozione di presidi di sicurezza nel caso di servizi di polizia stradale, e il pesante sottorganico del settore spesso evidente in occasione di corse ciclistiche e motoristiche, fiere ed eventi estivi, hanno sempre generato malumore nella categoria. Ora, da parte del Csa Ral, arriva una formale diffida al rispetto delle norme. «Chiediamo di adeguare l’azione amministrativa alle disposizioni di legge e, in particolare, di non impiegare gli addetti di polizia locale in compiti non propri e vietati, fuori dalle articolazioni orarie previste, in servizi esterni e in orario notturno dopo le 22 da soli e non armati, senza adottare misure di sicurezza, e dunque in violazione delle disposizioni vigenti», è il richiamo del coordinatore provinciale Fabrizio Durante, che ha scritto anche al prefetto di Teramo. Accade, infatti, che gli agenti vengano subordinati al coordinamento di chi comandante della polizia locale non è (ad esempio i responsabili di altri uffici comunali), come pure vengano assegnati a incarichi diversi come rilasciare pareri e valutazioni tecniche anche su questioni urbanistiche o poste alla gestione del Suap, la gestione delle fiere e dei mercati, dell’ufficio urbanistica ed edilizia, dei servizi demografici, di stato civile e elettorali, dei servizi culturali, sociali e socio- assistenziali, del servizio notificazione atti, del servizio lavori pubblici. Il Csa ricorda come sia la legge nazionale, che le disposizioni regionali e il contratto collettivo, stabiliscano compiti e doveri della polizia locale elencando anche i settori ai quali le donne e gli uomini in divisa non devono essere assegnati. La questione diventa, poi, particolarmente sentita da parte della polizia locale nei servizi esterni per cui «le attività operative sul territorio (servizi esterni di polizia giudiziaria, polizia stradale e pubblica sicurezza) sono svolte da pattuglie composte da non meno di due unità», ricorda Durante, «i servizi esterni di vigilanza, di pronto intervento e notturni (dopo le ore 22), nonché quelli di pubblica sicurezza, debbono essere necessariamente svolti da personale munito di arma», perché il loro svolgimento «può concretamente porre in pericolo l’incolumità di chi li esplica».
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