Valle Castellana, sindaco indagato per l'assegnazione di un appalto
Esposito accusato di turbata libertà degli incanti e falso ideologico per la gara del servizio di sgombero neve
VALLE CASTELLANA. Il sindaco uscente di Valle Castellana, Vincenzo Esposito, e Rosildo Ferri, dipendente della ditta Arragoni Emanuela di Valle Castellana e marito della Arragoni, sono indagati dalla Procura di Ascoli Piceno per turbata libertà degli incanti e falsità ideologica. La vicenda si riferisce alla gara di assegnazione del servizio sgombero neve della stagione invernale 2017 del comprensorio stradale di Valle Castellana alla quale hanno partecipato cinque ditte. Tre (tra le quali la Arragoni) si sono aggiudicate l’appalto nelle tre zone, due sono state escluse dal primo cittadino che presiedeva la gara. Secondo l’accusa Ferri ed Esposito «attestavano falsamente nel verbale di aggiudicazione del 3 gennaio 2017 che la macchina operatrice semovente, marca Bobcat della ditta Martella Ivan era di fatto priva di omologazione, mentre la stessa risultava perfettamente omologata». Per questo «il sindaco Esposito, a conoscenza dei mezzi intimidatori usati da Ferri per favorire l’impresa individuale della di lui moglie, estrometteva dall’aggiudicazione della gara, nonostante la percentuale di ribasso sul prezzo a base d’asta fosse di gran lunga superiore dello 0,1% operato dalla ditta Arragoni, la ditta Martella Ivan asseritamente perché il mezzo bobcat non sarebbe stato omologato senza avvalersi di una doverosa attività istruttoria».
Esposito, che è stato interrogato dal pm giovedì, espone la sua versione dei fatti. «Nella gara ho usato la massima trasparenza, invitando undici ditte e avendo risposta da cinque. Di queste due non avevano i requisiti per essere ammesse. Innanzitutto per irregolarità formali sulle buste, e poi, assumendomi la responsabilità di aprirle ugualmente tutte, ho riscontrato per una di esse anomalie anche all’interno e per l’altra il non possesso di due requisiti espressamente previsti nel bando come la mancanza dell’iscrizione alla Camera di commercio e la non omologazione di un mezzo per lo sgombero della neve. A quel punto non ho aperto le buste del ribasso ed entrambe sono state escluse, ma una di queste ha presentato un esposto ed è questo il motivo del mio interrogatorio in Procura».
Il sindaco dice di aver esposto i fatti «con la massima serenità» e, essendosi candidato come consigliere nelle elezioni comunali del prossimo 11 giugno nella lista “Insieme per Valle Castellana”, tiene a dire: «Queste accuse che mi sono state rivolte amezzo stampa mi sembrano strumentali per l’attuale campagna elettorale e mi sembra davvero strano che queste notizie rimbalzino così velocemente. Se questi sono i metodi con cui qualcuno pensa di amministrare il Comune di Valle Castellana», conclude, «siamo messi proprio male».
Adele Di Feliciantonio
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Esposito, che è stato interrogato dal pm giovedì, espone la sua versione dei fatti. «Nella gara ho usato la massima trasparenza, invitando undici ditte e avendo risposta da cinque. Di queste due non avevano i requisiti per essere ammesse. Innanzitutto per irregolarità formali sulle buste, e poi, assumendomi la responsabilità di aprirle ugualmente tutte, ho riscontrato per una di esse anomalie anche all’interno e per l’altra il non possesso di due requisiti espressamente previsti nel bando come la mancanza dell’iscrizione alla Camera di commercio e la non omologazione di un mezzo per lo sgombero della neve. A quel punto non ho aperto le buste del ribasso ed entrambe sono state escluse, ma una di queste ha presentato un esposto ed è questo il motivo del mio interrogatorio in Procura».
Il sindaco dice di aver esposto i fatti «con la massima serenità» e, essendosi candidato come consigliere nelle elezioni comunali del prossimo 11 giugno nella lista “Insieme per Valle Castellana”, tiene a dire: «Queste accuse che mi sono state rivolte amezzo stampa mi sembrano strumentali per l’attuale campagna elettorale e mi sembra davvero strano che queste notizie rimbalzino così velocemente. Se questi sono i metodi con cui qualcuno pensa di amministrare il Comune di Valle Castellana», conclude, «siamo messi proprio male».
Adele Di Feliciantonio
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