ABRUZZO
Vera pelle e cuoio, in realtà è plastica: denunce anche nella provincia di Teramo
Operazione della guardia di finanza a livello nazionale con oltre 37mila prodotti irregolari: letti, divani, cinture, borse, portafogli, giubbotti, guanti e rotoli in Pvc. Sequestrato anche un opificio
TERAMO. C' è anche quella di Teramo fra le province interessate dall'operazione della guardia di finanza svolta a livello nazionale contro i prodotti in falsa "vera pelle e cuoio". I finanzieri del Nucleo speciale Beni e Servizi hanno sequestrato oltre 37mila prodotti irregolari, un opificio e fatto 19 segnalazioni alle rispettive Procure e Camere di commercio.
L'operazione, progettata per prevenire frodi nel settore conciario e garantire il rispetto delle disposizioni sull’uso dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia”, ha consentito di identificare fabbricanti e distributori di prodotti venduti illegalmente come vera pelle o cuoio, ma in realtà realizzati con materiali plastici, principalmente provenienti dalla Cina. Fra questi, letti, testate da letto, divani, sedie rivestite, cinture, borse, portafogli, giubbotti, guanti e rotoli di tessuto in Pvc (polivinilcloruro) commercializzati come “ecopelle”.
In una nota la Finanza spiega come a seguito "dell'analisi di rischio sottostante all’operazione, basata sui dati di importazione e vendita estrapolati dalla Dorsale informatica del Corpo", siano state individuate "violazioni nelle province di Cuneo, Padova, Modena, Firenze, Prato, Roma, Teramo, Napoli, Bari e Catania, con Firenze, Napoli e Bari tra le aree colpite da frodi nell’esercizio del commercio". "Questa verifica delle importazioni è fondamentale per evitare l'ingresso di merci estere senza controllo, che permettono talvolta a operatori disonesti di commercializzare a prezzi elevati prodotti che sfruttano la notorietà qualitativa del Made in Italy, ma sono realizzati con materiali scadenti e a basso costo". L'attività della Componente speciale e di quella territoriale della Guardia di finanza, sotto l’egida del Comando Generale del Corpo, supportata da UNIC – Concerie Italiane e dalla Stazione Sperimentale per l'Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, ha portato al sequestro, oltre che dei 37mila prodotti, dell'opificio di 200 metri quadrati, di 4 quintali di pelle e di 765 metri lineari di materiali falsi.
Segnalazioni sono scattate alla rispettive Direzione provinciale del Lavoro e di Inps e Inail di 5 lavoratori “in nero”, due dei quali appartenenti a nuclei familiari percettori del “Reddito di Cittadinanza”.
Conclude la Finanza: "Un’azione che rientra nella strategia istituzionale per prevenire e combattere la contraffazione, tutelare il Made in Italy e garantire la sicurezza dei consumatori. I soggetti segnalati, attivi nel settore conciario da diversi anni, sono prevalentemente di origine italiana e di etnia sinica".