Via i precari, ecco la lettera

La Asl li licenzia dal 16 aprile dopo due anni di lavoro

TERAMO. Precari a casa. La lettera che pubblichiamo dimostra che i tagli della Asl sono dolorosi. E' datata 5 aprile, come questa ce ne sono decine. Dal 16 gli infermieri assunti a tempo determinato restano senza lavoro, dopo anni trascorsi tra le barelle degli ospedali teramani. Tagli ovunque, accompagnati da veleni. Come la bagarre esplosa attorno all'ospedale di Atri.

I politici si smentiscono così: «Stiamo lavorando per risanare il sistema sanitario. Non è mai stata prevista alcuna chiusura, né ridimensionamento, dell'ospedale San Liberatore di Atri che invece sarà rafforzato sempre più per diventare punto di riferimento per il territorio», dice Gianni Chiodi, commissario ad acta per la Sanità e presidente della Regione.

«E la chiusura dell'Utic?», ribatte il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, «non è il primo passo verso il forte ridimensionamento della nostra struttura sanitaria?». Tocca però a Maurizio Brucchi, presidente del comitato ristretto dei sindaci, dare manforte a Chiodi. Anche Brucchi «smentisce la notizia secondo la quale verrebbe chiuso l'ospedale di Atri. Si tratta di un'autentica falsità, che non trova riscontro né nel Piano aziendale predisposto dal direttore generale Giustino Varrassi, né negli argomenti di cui si sia mai occupato il Comitato ristretto dei sindaci». E Gabriele Astolfi, sindaco di Atri, rincara: «Le notizie diffuse dalla stampa in merito alla chiusura del San Liberatore ed alla realizzazione di un nuovo ospedale a Giulianova sono false e prive di fondamento. Nel corso dell'ultima riunione del comitato ristretto dei sindaci l'argomento non è stato assolutamente oggetto di discussione, si tratta delle fantasie di una parte della classe politica giuliese e non solo».

Ma il sindaco Francesco Mastromauro li smentisce tutti con una battuta: «Varrassi mi è sembrato chiarissimo quando, davanti a 20 persone della commssione sanità del mio Comune, che si è riunita subito dopo il comitato dei sindaci, ha affermato che l'Abruzzo ha 270 milioni per realizzare 5 nuovi ospedali. Tra questi Giulianova c'è, qui verranno ricoverati gli acuti che ora finiscono ad Atri».

Varrassi queste dichiarazioni le ha fatte davvero di fronte ai politici giuliesi, come l'ex sindaco Giancarlo Cameli o il consigliere comunale Roberto Ciccocelli e il presidente della commissione sanità Massimo Maddaloni che ieri sera ha inviato questa nota: «Le dichiarazioni del sindaco di Atri non trovano il sostegno dei fatti, oltre a costituire un esempio palese di scarsa creanza politica e di deficitario rispetto istituzionale laddove si parla, testualmente, di "fantasie di una parte della classe politica giuliese". La realizzazione del nuovo ospedale di Giulianova e l'accorpamento ad esso del nosocomio di Atri, infatti, non sono illazioni fantasiose, bensì parte di quanto riferito dal direttore generale Varrassi al cospetto dello scrivente e dei membri della commissione Sanità». E' una bagarre solo politica.

«Le tue domande sulla sanità» è il titolo del convegno, organizzato dall'associazione L'Abruzzo al Centro. Varrassi e Chiodi risponderanno alle domande sul sistema sanitario locale poste dai cittadini. I quesiti sono stati raccolti dall'associazione - che fa riferimento all'assessore regionale Mauro Di Dalmazio - grazie ai 200 questionari somministrati nei quattro presidi ospedalieri provinciali.

«Un'occasione per fare giustizia delle tante menzogne e strumentalizzazioni che circolano», afferma Di Dalmazio, «la verità è che senza risanamento non ci può essere futuro per la sanità». Vedere per credere, domani alle 10 alla sala polifunzionale della Provincia.

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