EPIDEMIA / LA CURA
Via libera alla terapia con il plasma dei guariti
Il comitato etico e l’unità di crisi hanno dato l’ok alla sperimentazione. Ora serve una banca dati con i pazienti che possono donare il sangue
TERAMO. Nessun nuovo contagiato e nessuna vittima. In provincia di Teramo i dati sono ormai confortanti, a differenza di altre province abruzzesi, soprattutto quella di Pescara. Nelle due strutture Covid sono ricoverati 37 pazienti in reparti non intensivi e sette in Rianimazione, mentre 208 positivi sono in isolamento domiciliare.
PLASMA IPERIMMUNE. Il comitato etico Teramo-L’Aquila ha approvato lo studio per la cura dei casi gravi di coronavirus con il plasma iperimmune. Dopo l’esperienza più che positiva fatta con la sperimentazione alla Asl di Mantova e al policlinico di Pavia, anche la Asl di Teramo partecipa allo studio interventistico multicentrico che si basa sul presupposto che l’immunoterapia passiva effettuata con l’impiego di plasma di pazienti convalescenti può rappresentare una efficace cura, come è già stato per la Sars, l’ebola e la Mers. In sostanza il plasma dei pazienti guariti contiene i cosiddetti «anticorpi neutralizzanti specifici» che distruggerebbero le cellule infettate e ridurrebbero il livello di infiammazione dei tessuti polmonari. Il via libera è stato dato la scorsa settimana dall’unità di crisi. Ora la Asl si deve organizzare, creando una banca dati dei pazienti guariti, a cui chiedere la donazione di plasma. Donazione che avverrà solo dopo un’accurata selezione. Non solo, il plasma verrà sottoposto a tutte le indagini di laboratorio e alle procedure di inattivazione virale richieste dal Centro nazionale sangue per garantirne sicurezza e l’efficacia terapeutica. Il ricevente, poi, deve avere precise caratteristiche: avere un’insufficienza respiratoria severa o in rapido peggioramento, ma non essere ancora in terapia intensiva, o comunque esserci stato da poco ricoverato. Il protocollo di somministrazione prevede infusioni da 200 a 600 ml di plasma per tre giorni consecutivi. La raccolta del plasma iperimmune dovrebbe avvenire nei centri trasfusionali dei quattro ospedali. Per l’estate la terapia con plasma iperimmune alla Asl di Teramo dovrebbe essere già realtà. Il progetto è regionale e i referenti sono i direttori dei servizi di immunoematologia e medicina trasfusionale di ogni Asl. Nel caso di Teramo la responsabile è Gabriella Lucidi Pressanti, affiancata da un gruppo di esperti.
TAMPONI. E’ possibile fare una stima di quanti tamponi sono stati eseguiti alla Asl di Teramo dall’inizio dell’emergenza. Fino a sabato scorso sono stati effettuati 14.460 tamponi e 793 di questi con esiti positivi (in diversi casi più test per un singolo paziente). Si tratta di tamponi eseguiti sugli operatori sanitari – più di quattromila, da inizio aprile non c’è stato più alcun positivo – e sul territorio. Sul fronte della sicurezza la Asl ha formato più di 850 dipendenti alla corretta vestizione e svestizione Covid, realizzando anche un video “esportato” in molte altre Asl.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
PLASMA IPERIMMUNE. Il comitato etico Teramo-L’Aquila ha approvato lo studio per la cura dei casi gravi di coronavirus con il plasma iperimmune. Dopo l’esperienza più che positiva fatta con la sperimentazione alla Asl di Mantova e al policlinico di Pavia, anche la Asl di Teramo partecipa allo studio interventistico multicentrico che si basa sul presupposto che l’immunoterapia passiva effettuata con l’impiego di plasma di pazienti convalescenti può rappresentare una efficace cura, come è già stato per la Sars, l’ebola e la Mers. In sostanza il plasma dei pazienti guariti contiene i cosiddetti «anticorpi neutralizzanti specifici» che distruggerebbero le cellule infettate e ridurrebbero il livello di infiammazione dei tessuti polmonari. Il via libera è stato dato la scorsa settimana dall’unità di crisi. Ora la Asl si deve organizzare, creando una banca dati dei pazienti guariti, a cui chiedere la donazione di plasma. Donazione che avverrà solo dopo un’accurata selezione. Non solo, il plasma verrà sottoposto a tutte le indagini di laboratorio e alle procedure di inattivazione virale richieste dal Centro nazionale sangue per garantirne sicurezza e l’efficacia terapeutica. Il ricevente, poi, deve avere precise caratteristiche: avere un’insufficienza respiratoria severa o in rapido peggioramento, ma non essere ancora in terapia intensiva, o comunque esserci stato da poco ricoverato. Il protocollo di somministrazione prevede infusioni da 200 a 600 ml di plasma per tre giorni consecutivi. La raccolta del plasma iperimmune dovrebbe avvenire nei centri trasfusionali dei quattro ospedali. Per l’estate la terapia con plasma iperimmune alla Asl di Teramo dovrebbe essere già realtà. Il progetto è regionale e i referenti sono i direttori dei servizi di immunoematologia e medicina trasfusionale di ogni Asl. Nel caso di Teramo la responsabile è Gabriella Lucidi Pressanti, affiancata da un gruppo di esperti.
TAMPONI. E’ possibile fare una stima di quanti tamponi sono stati eseguiti alla Asl di Teramo dall’inizio dell’emergenza. Fino a sabato scorso sono stati effettuati 14.460 tamponi e 793 di questi con esiti positivi (in diversi casi più test per un singolo paziente). Si tratta di tamponi eseguiti sugli operatori sanitari – più di quattromila, da inizio aprile non c’è stato più alcun positivo – e sul territorio. Sul fronte della sicurezza la Asl ha formato più di 850 dipendenti alla corretta vestizione e svestizione Covid, realizzando anche un video “esportato” in molte altre Asl.
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