Vibrata nero, ipotesi alghe ma c’è chi parla di liquami

Gli uffici comunali di Alba Adriatica, dopo i primi sopralluoghi, collegano la colorazione scura a causa di alghe presenti nell’acqua

ALBA ADRIATICA. Il Vibrata potrebbe avere assunto una colorazione scura a causa di alghe presenti nell’acqua. Questa l’ipotesi degli uffici comunali dopo i primi sopralluoghi. Ma oltre alla paura per le discariche interrate che continuano a riemergere lungo il corso del torrente, un gruppo di residenti nella zona di Alba Adriatica a ridosso del corso d’acqua denuncia: «C’è chi sversa nei fossi e nel Vibrata stesso, i liquami della propria abitazione». In via del Vecchio Forte, infatti, non c’è una rete fognaria completa ad intercettare gli scarichi delle tante abitazioni. A pochi metri da lì, la stessa mancanza caratterizza una zona nel territorio di Tortoreto. Anche in altri comuni dell’entroterra, ci sono nuclei di abitazioni a ridosso del Vibrata che non sono ancora allacciati alla rete fognaria che poi confluisce nei depuratori. E’ questa, per chi tutti i giorni vede il torrente uscendo di casa, è una delle maggiori preoccupazioni. «Per risparmiare sulla pulizia del proprio pozzo nero, sono diverse le persone che lo svuotano direttamente nel terreno di casa, o nel fosso che gli passa vicino, o addirittura dentro al torrente stesso. Anche alla luce del sole», dicono alcuni cittadini albensi. Nonostante questo e nonostante le due scoperte degli ultimi mesi di discariche interrate che lambiscono il corso del Vibrata, le prime verifiche da parte degli enti chiamati in causa dalle segnalazioni degli ultimi giorni, non desterebbero però preoccupazione. La sostanza nera e oleosa sarebbe, infatti, naturale e dovuta a alghe che avrebbero percorso il torrente fin da Sant’Omero per poi raggiungere la foce, dando particolare mostra di sé proprio sotto il ponte di via Molino e via Radmilli, tra Alba e Corropoli. Proprio in quel punto, però, è stata scoperta la discarica interrata, fatta emergere da una piena del Vibrata che ha scavato l’argine sotto la sponda corropolese. Le dimensioni della discarica non sono state chiarite, ma sembrano comunque nettamente inferiori a quelle della discarica scoperta a dicembre un paio di chilometri più ad ovest da via Molino.

Luca Tomassoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA