Vive e lavora in Gran Bretagna ma vuol tenersi la casa popolare

Il tribunale respinge il ricorso di un assegnatario che non intende lasciare l’alloggio all’Annunziata Ora l’inquilino dovrà eseguire l’ordinanza di revoca del sindaco Mastromauro entro il 31 gennaio

GIULIANOVA. Il Comune gli revoca l'alloggio popolare, lui fa ricorso in tribunale ma il giudice riconosce la validità dell'ordinanza municipale: ora l'uomo, assegnatario di una casa popolare all'Annunziata ma residente in Gran Bretagna, dovrà lasciare l'appartamento entro il 31 gennaio 2014. Tale vicenda si configura come il 14esimo episodio, dall'inizio dell'amministrazione guidata da Francesco Mastromauro, in cui il Comune ha revocato un alloggio popolare a persone che non possedevano i requisiti per esserne assegnatari.

Dopo i casi ben noti di concessioni di immobili tolte ai rom per spaccio di droga (ad esempio il caso legato ad Achille Di Rocco, che aveva allestito un maxi mercato di stupefacenti in un appartamento di via Lombardi) o perché gli occupanti degli appartamenti risultavano addirittura proprietari di altre case, ora ci troviamo di fronte ad una vicenda nella quale un cittadino giuliese, assegnatario di un alloggio popolare, vive e lavora all'estero, e pertanto non utilizza l'appartamento che gli era stato concesso. In seguito alla revoca, l'uomo ha presentato ricorso in tribunale ma, alcuni giorni fa, il giudice del palazzo di giustizia teramano ha dato ragione al Comune, giudicando valida l'ordinanza emessa dal sindaco Mastromauro e dando tempo al diretto interessato fino al 31 gennaio per lasciare l'alloggio popolare.

«La sentenza del tribunale ha disposto la correttezza dell'ordinanza», sottolinea Mastromauro. «Il soggetto in questione, un cittadino di Giulianova, risultava residente in Gran Bretagna, dove attualmente lavora, ed aveva impugnato al mia ordinanza, contestando la revoca della casa popolare. Si tratta del 14esimo alloggio recuperato dall'inizio della mia legislatura», afferma il primo cittadino, «Le mie prime due ordinanze di revoca, frutto di una serrata attività di verifica e accertamento mai effettuata prima, risalgono al dicembre del 2009. In quattro anni sono state complessivamente 14 le ordinanze di revoca di alloggi popolari per mancanza di requisiti o per violazione delle norme penali. L'ho detto già in altre occasioni e lo ribadisco anche stavolta: siamo per il rispetto delle regole e per la fermezza, avendo grande attenzione nei confronti di chi rispetta la legge e ha davvero bisogno», sostiene Mastromauro, evidenziando come tale alloggio adesso verrà assegnato a chi ne ha bisogno secondo la graduatoria esistente.

Il sindaco, però, lamenta come il numero di alloggi popolari a disposizione del Comune di Giulianova e di altre località, sia eccessivamente esiguo. «Il problema è che vi è una completa penuria di alloggi Ater, gli ultimi dei quali sono stati realizzati 30 anni fa», conclude Mastromauro, «il governo nazionale e quello regionale dovrebbero attivarsi per risolvere questa problematica, molto sentita da numerosi cittadini».

Sandro Petrongolo

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