Zooprofilattico salvo, ora avanti tutta
Il dg Arnolfo: possiamo sviluppare i progetti già avviati in tutto il mondo e pensare alla realizzazione della nuova sede
TERAMO. L'istituto zooprofilattico “Caporale” tira un sospiro di sollievo. L'approvazione in consiglio regionale della legge di riordino avvia la procedura di adeguamento alle disposizioni nazionali e scongiurerà il rischio di commissariamento dell'ente. Per mettere definitivamente al sicuro l'Izs è necessario però che al pronunciamento della Regione segua, in tempi brevi, un identico provvedimento da parte del Molise. La scadenza è fissata a gennaio dell'anno prossimo, tra soli due mesi dunque, e il direttore generale dell'istituto Fernando Arnolfo sollecita un'assunzione di responsabilità da parte del consiglio regionale molisano. «Dopo vent'anni di commissariamento», esordisce, «sarebbe davvero un grave errore riproporre questa cattiva abitudine». La gestione commissariale, infatti, non consentirebbe all'Izs di pianificare a lungo termine la propria attività, con conseguenti danni sia in termini operativi che d'immagine.
Per il momento Arnolfo valuta con soddisfazione il primo passo compiuto dalla Regione e incassa con fiducia, l'emendamento proposto da Paolo Gatti e allegato alla legge di riordino, che blinda il suo incarico fino al 2017. «Lo considero un attestato di stima», afferma, «anche se preferirei guadagnarmi la conferma non per legge ma in base al mio operato».
Nei primi due anni d'impegno nella gestione dell'istituto il direttore generale ha ottenuto risultati che considera positivi. «Non abbiamo perso colpi», sottolinea, «anzi, abbiamo registrato un incremento dell'attività sia in termini quantitativi che qualitativi». Arnolfo cita «indicatori eclatanti» a testimonianza delle sue affermazioni. Primo fra tutti il congresso mondiale sulla blue tongue organizzato in settembre proprio dall'istituto teramano. A questo si aggiunge anche un "indicatore" meno pubblicizzato ma altrettanto significativo. «La nostra rivista di veterinaria», spiega il direttore, «è l'unica ad avere misuratori di autorevolezza, concentrati nel cosiddetto "impact factor", in costante crescita». Gli stessi riscontri positivi valgono per i ricercatori e i fronti su cui l'Izs è operativo. «Abbiamo progetti aperti in tutto il mondo», osserva Arnolfo, «che per numero superano quelli avviati da tutti gli altri istituti zooprofilattici italiani messi insieme».
I due anni di mandato del direttore generale sono stati caratterizzati, però, anche da tensioni con il consiglio di amministrazione che, nella legge di riordino, vedrà calare i suoi membri da cinque a tre. «I rapporti non sono stati idilliaci», ammette Arnolfo, «ma questo non ha impedito l'adozione di provvedimenti importanti per lo sviluppo dell'ente, altrimenti mi sarei già dimesso». Il direttore attribuisce le tensioni a incomprensioni sulla distinzione dei ruoli tra i vari organi dell'istituto. «Il consiglio di amministrazione non c'era mai stato prima», afferma, «e dunque ha dato un'errata interpretazione alla propria funzione». Arnolfo chiarisce che il cda ha compiti d'indirizzo e verifica ma non gestionali. «Su questo sono nate le incomprensioni», ricorda, «e ho dovuto porre dei veti».
Altra patata bollente finita nelle mani di Arnolfo è quella degli incentivi da pagare ai dipendenti. Il direttore ne ha sbloccato il 60% nonostante il parere negativo dei revisori dei conti. «E' una questione complessa per la quale abbiamo ripreso i conteggi dal 2005», spiega, «operiamo nella massima trasparenza, ma in situazioni del genere restano sempre zone d'ombra che possono alimentare divergenze di vedute». L'auspicio formulato da Arnolfo è che la vicenda approdi a un esito positivo entro breve. Nel frattempo Cgil, Cisl e Rsu hanno chiesto un incontro con i revisori davanti al prefetto per sbloccare il pagamento del restante 40%.
Un impegno prioritario resta, inoltre, il progetto della nuova sede a Colleatterrato. «Ci stiamo lavorando da un anno», evidenzia il direttore, «l'intervento in parte è realizzato e ora puntiamo alla costruzione dei laboratori». Gli spazi in uso attualmente nel complesso di Campo della Fiera sono «compressi» e l'Izs ha necessità di ampliarli. «L'ente viaggia ad alta velocità», conclude Arnolfo, «ha bisogno di manutenzioni continue per conservare questo ritmo e tenere in alto la bandiera del territorio».
Gennaro Della Monica
©RIPRODUZIONE RISERVATA