A24 e A25, D'Alfonso firma due dossier per fermare i rincari
Il presidente della Regione scrive all'Autorità dei Trasporti e a Bruxelles: aumenti insopportabili. I parlamentari cinquestelle: revocare la concessione. La senatrice Pezzopane (Pd): il governo blocchi i rincari
PESCARA. «Sono aumenti insopportabili che rischiano di produrre un vertiginoso calo dell’utenza e una conseguente riduzione degli investimenti nella sicurezza strutturale dell’autostrada». Lo ha detto il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, durante la conferenza stampa tenuta stamattina in merito all’aumento del pedaggio autostradale del 12,89% registrato dal primo gennaio sulle tratte A24 e A25. D’Alfonso ha inviato un atto di “significazione” ai vertici dell’Autorità nazionale di Regolazione dei trasporti e ai commissari europei per la concorrenza (Margrethe Vestager), per i trasporti (Violeta Bulc) e per la politica regionale (Corina Cretu). La lettera è stata poi inviata anche al Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni con l’obiettivo di aprire una istruttoria amministrativa e legislativa sul tema.
«Faccio riferimento - scrive D'Alfonso nella missiva - all'increscioso e notevole aumento del pedaggio autostradale del 12,89% che, in questi giorni, ha comprensibilmente scatenato il malcontento dei cittadini abruzzesi, utenti delle autostrade A24 e A25, per i quali tale infrastruttura rappresenta l'unica modalità di connessione veloce, funzionale e capillare, capace di toglierci dall'isolamento regionalista. Mi appello - scrive ancora il presidente della Regione Abruzzo - ai poteri esercitati da codesta spettabile Autorità di Regolazione dei Trasporti, che la stessa Autorità provveda a definire, se ritenuto necessario, in relazione alle condizioni di concorrenza effettivamente esistenti nei singoli mercati dei servizi dei trasporti nazionali e locali, i criteri per la fissazione da parte dei soggetti competenti delle tariffe, dei canoni, dei pedaggi, tenendo conto dell'esigenza di assicurare equilibrio economico delle imprese regolate, l'efficienza produttiva delle gestioni e il contenimento dei costi per gli utenti, le imprese, i consumatori». (Guarda qui l'intervista a Rete8)
«Questi aumenti – ha proseguito D’Alfonso – rappresentano una anomalia che deve essere curata immediatamente. Gli incrementi non devono superare il 2%, superata questa soglia, anche da un punto di vista giuridico, si rischia la riduzione degli utenti e di conseguenza ci saranno meno introiti che metteranno a repentaglio la qualità e la quantità degli interventi manutentivi. E come se un'edicola iniziasse a vendere i quotidiani a 20 euro – ha osservato il presidente Luciano D’Alfonso – questa scelta, inevitabilmente, produrrà la chiusura dell’edicola e l’azzeramento della lettura dei giornali. La soglia massima del 2%, a mio giudizio, doveva essere prevista già nel contratto del 2001 per le autostrade abruzzesi – incalza ancora D’Alfonso – e questa non scelta la considero superficiale da parte di chi ha redatto il bando di gara. In ragione della gravità e dell’impatto negativo che questo meccanismo genera – ha aggiunto – dobbiamo lavorare con urgenza per fare in modo che il pedaggio annuale necessario alla copertura delle spese di personale, di investimento e manutentive, trovi una rivisitazione contrattuale a garanzia degli utenti anche attraverso un intervento del corpus normativo europeo e nazionale». A tal proposito il presidente Luciano D’Alfonso ha previsto l’apertura di due dossier e un’azione distinta e diffirenziata con la Regione Lazio al fine di raggiungere l’obiettivo. «In questo procedimento – ha concluso il presidente – chiederò anche ai parlamentari di fare la loro parte».
E i parlamentari del M5S Vacca, Castaldi, Blundo, Colletti, Del Grosso, e i consiglieri regionali d'Abruzzo Marcozzi, Mercante, Pettinari, Ranieri e Smargiassi, hanno annunciato l'invio di una lettera al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio per chiedere un intervento urgente a tutela dei cittadini che percorrono ogni giorno le autostrade A24 e A25. «I rincari di quasi il 13% dei pedaggi autostradali delle due autostrade A24 e A25 che collegano l'Abruzzo con il Lazio sono l'ennesimo schiaffo dato ai cittadini - afferma il deputato pescarese M5S Gianluca Vacca - in particolare agli abruzzesi, che non solo devono percorrere da mesi un'autostrada in gran parte a corsia unica, a causa dei lavori urgenti di manutenzione in corso, ma si vedono costretti a pagare ben 3 volte, e con tariffe spropositate, un'infrastruttura pubblica, che dovrebbe appartenere a loro».
«Sui rincari fuori misura del pedaggio per l'autostrada A24 si sta facendo fronte comune con tanti amministratori locali per studiare col Governo interventi incisivi nell'interesse di migliaia di pendolari che ogni giorno utilizzano quell'arteria strategica per l'ingresso nella Capitale dai comuni ad est di Roma e dall'Abruzzo. Siamo determinati e andremo fino in fondo per evitare un pesantissimo salasso alle tasche di tanti nostri concittadini, obiettivo condiviso anche dai tanti Sindaci che si stanno muovendo in queste ore». Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Non mancheremo, inoltre - aggiunge Zingaretti - di chiedere una riflessione sui tecnicismi che ogni anno determinano solo aumenti dei pedaggi autostradali, come avviene per altri tipi di tariffe come ad esempio quelle energetiche, senza alcun beneficio per i cittadini. Automatismi che a nostro avviso lo Stato può revisionare mettendo mano alle concessioni senza togliere nulla ai gestori delle autostrade. Non è infatti accettabile che gli aumenti dei pedaggi autostradali negli ultimi anni siano cresciuti più dell'inflazione e del potere di acquisto dei cittadini, in un contesto di blocco dei contratti nel pubblico impiego come nel privato».
Sull'argomento è intervenuta anche la senatrice del Pd Stefania Pezzopane: «Il Governo blocchi gli aumenti dei pedaggi autostradali e riveda tutto. Le scelte fatte nel 2001 dal centrodestra sono state devastanti. È necessario che l'Autorità dei Trasporti predisponga un dossier che porti a una riesame delle norme in materia ponendo un limite all'aumento delle tariffe. È inaccettabile che il tratto dell'autostrada A24 negli ultimi dieci anni abbia visto rincari del 100%, ai danni dei cittadini, soprattutto quei pendolari costretti a percorrere l'autostrada dei Parchi più volte per andare a lavoro e tornare a casa. Per tutelare i diritti di tanti abruzzesi penalizzati da questa decisione ho dunque ripreso la battaglia che aveva portato al blocco delle tariffe, grazie al lavoro parlamentare svolto nelle aule del Senato, purtroppo annullato dal Tar. Faccio dunque appello al governo e al gestore, con la utile e necessaria mediazione della Regione Abruzzo, perché si trovi un tavolo d'intesa, magari nell'ambito del nuovo Pef presentato al Cipe il 22 dicembre. L'operazione fatta in legge di bilancio per l'anticipo dei 58 milioni per la messa in sicurezza antisismica è stata una importante battaglia giusta e vinta. È stata necessaria proprio per non far ricadere anche la manutenzione straordinaria antisismica sulle tariffe, producendo così ulteriori rincari».