L'INCHIESTA A PESCARA
Maxi appalto Asl pilotato e il primario-ex candidato: "Bella vita e regali agli altri indagati"
Le accuse rivolte a Trotta: cene e shopping in giro per l'Italia sotto Covid. Marsilio: "L'ho conosciuto in un evento elettorale, persona stimata, sono interdetto"
PESCARA. Shopping in giro per l'Italia, cene in case private oltre l'orario del coprifuoco e in barba al rispetto delle restrizioni anti Covid. Sabatino Trotta, dirigente del Dipartimento di Salute mentale della Asl di Pescara (ed ex candidato di Fratelli d'Italia alle elezioni regionali 2019), il legale rappresentante e la coordinatrice della Cooperativa sociale “La Rondine” di Lanciano, indagati per aver truccato il maxi appalto della Asl di oltre 11 milioni di euro, sono accusati anche di aver violato le normative di contrasto alla pandemia.
"Nei lunghi mesi di indagine", si legge sulla nota diffusa dalla procura della Repubblica e dalla guardia di finanza di Pescara, "è stato possibile riscontrare un elevato tenore di vita dei protagonisti, in particolare del medico, che ha sostenuto molteplici spese, in contanti, per importi considerevoli, comperando beni di ogni genere ed anche di elevato valore, per sé e per le persone a lui vicine, alcune delle quali coinvolte nella gara pilotata".
Nelle carte dell'inchiesta si fa notare come un aspetto particolarmente stridente con la pandemia sia rappresentato dal fatto che gli indagati, sebbene siano tutti operatori sanitari, in violazione delle normative in materia di contrasto alla pandemia dovuta al COVID-19, "hanno effettuato numerosi viaggi in varie zone del Paese, in assenza di reali motivazioni e spesso servendosi di false attestazioni, anche solo per recarsi a fare shopping in grandi città, e si sono sovente incontrati per cene in case private, ricevendo ospiti in un numero maggiore a quello consentito anche in violazione del coprifuoco notturno".
Sabatino Trotta alle elezioni regionali del 2019 raccolse 1954 voti e non entrò per un soffio direttamente in Consiglio preceduto soltanto da Guerino Testa.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, lo stesso Trotta ha nel corso delle indagini esplicitamente ammesso con alcuni suoi interlocutori di "essersi adoperato in favore degli interessi illeciti della Cooperativa e dei suoi rappresentanti anche nell’intento di accrescere il proprio consenso elettorale, e segnatamente di precostituirsi per future competizioni elettorali un bacino di consensi tra le centinaia di dipendenti, di pazienti e dei rispettivi parenti delle società gestite dal rappresentante legale della Cooperativa".
LA REAZIONE DI MARSILIO. "La Regione Abruzzo e la Asl garantiscono come sempre la massima collaborazione con le autorità giudiziarie e gli inquirenti impegnati nel contrasto all’illegalità e alla corruzione", le parole del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
"Ho appreso con stupore dell’arresto del dottor Trotta, noto e stimato primario della Asl di Pescara, attivo oltre che nell’ambito professionale in quello del volontariato sociale", continua Marsilio, "l’ho conosciuto più di due anni fa in una cena di beneficenza di una importante associazione, della quale era uno dei principali animatori, con centinaia di professionisti e imprenditori impegnati a raccogliere fondi per i soggetti fragili, e in quella occasione mi manifestò l’intenzione di candidarsi al consiglio regionale nella lista di FdI. Apprendere che la stessa persona sarebbe il dominus di un’opera di corruzione, quale quella che sembra emergere dall’inchiesta, lascia interdetti. Mi auguro che il dottor Trotta possa dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitatigli e tornare a testa alta al suo lavoro. In caso contrario non esiterei a chiedere alla magistratura di adottare la massima severità”.
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