Rifiuti da Roma, è scontro. Ok condizionato dall'Abruzzo
D'Alfonso chiede alla Raggi la quantità, i tempi, gli itinerari dei camion e l'impegno economico. Di Maio (M5S): il Pd usa le Regioni, tariffe a 150 euro a tonnellata
ROMA. È un ok condizionato quello della Regione Abruzzo per accogliere una quota aggiuntiva di rifiuti da Roma che, stando al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, rischia un'emergenza. Proprio per questo giovedì si riunisce la giunta del presidente Luciano D'Alfonso, anche per valutare i dati richiesti al Campidoglio su quattro punti. La spazzatura, intanto, diventa sempre più un tema da campagna elettorale: Roberta Lombardi sfida Nicola Zingaretti a un confronto tv per «fare chiarezza sulle responsabilità», mentre in Assemblea capitolina il Pd porta sacchetti della spazzatura per protesta. «Raggi spieghi dove vuole portarli», attaccano i dem. In serata una nota dell'Ama spiega di aver siglato un accordo annuale con una società di Aprilia per lo smaltimento di 40mila tonnellate di rifiuti indifferenziati.
«La Regione Emilia ha un costo di 180 euro a tonnellata, l'Abruzzo di 150 euro a tonnellata. Noi per far risparmiare i romani scegliamo quella che ha meno costi - contrattacca il candidato premier M5S Luigi Di Maio -. I presidenti di Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio sono dello stesso partito (Pd, ndr); usano i romani, temporeggiando maliziosamente, per la campagna elettorale». Naufragata la soluzione Emilia Romagna - «tariffe esorbitanti» ha tagliato corto il Campidoglio -, l'Abruzzo offre una mano. «Non ci sottrarremo a una collaborazione istituzionale, ma ho chiesto che vi sia chiarezza su quattro condizioni - scrive su Fb il governatore Pd dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso -: il quantitativo dei rifiuti oggetto dell'emergenza, l'arco temporale in cui si dispiegherà, l'itinerario dei camion adibiti al trasporto e l'impatto sulla viabilità minore, una volta che i mezzi usciranno dall'autostrada; il quadro complessivo dello sforzo straordinario che intende attuare il Comune di Roma, per capire in quali termini verrà risolta l'emergenza». «Non mi piace temporeggiare - risponde a Di Maio -, ma voglio avere un quadro complessivo della situazione chiaro e circostanziato». E Zingaretti conta su «un esito positivo in pochi giorni». «Dopo l'Epifania, la produzione di rifiuti cala drasticamente, anche per questo continueremo a recuperare le criticità riscontrate durante le feste di Natale - dice il presidente Commissione ambiente Campidoglio Daniele Diaco (M5S)- . Tra cinque giorni la situazione sarà meglio che oggi e, man mano che avanziamo con le nostre soluzioni strutturali su raccolta, impianti e mezzi, saranno sempre meno quelli che potranno fare speculazioni politiche o tariffe esorbitanti».
L'Abruzzo é più gradito alla municipalizzata Ama. Il problema é che, come nel caso del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, M5S rischia di dover dire grazie a un Ente governato dai dem, non il massimo in campagna elettorale per le politiche. Un'ombra che pesa su tutti gli interventi sul tema rifiuti. «Serve subito un piano per lo smaltimento integrale dei rifiuti romani nella stessa Capitale - dice il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti -. Altrimenti il problema diventerà davvero grave, e rischieremmo anche l'intervento dell'Unione europea». Come avvenne per la mega discarica di Malagrotta alcuni anni fa. La Commissione Ue fa sapere con un portavoce di essere «consapevole delle difficoltà nella gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio», che «il network regionale delle installazioni per lo smaltimento non appare pienamente operativo». «Per il momento», tuttavia, «non ci sono prove chiare di infrazioni» delle direttive Ue.
Contro la giunta Raggi anche l'ex grillino Federico Pizzarotti, sindaco della Parma che avrebbe potuto bruciare parte dei rifiuti di Roma. «In questo gioco del torello del Movimento 5 Stelle, a rimetterci sono la Capitale d'Italia e i suoi cittadini - dice -. I grillini si professano diversi dagli altri ma alla fine dimostrano di dare la precedenza alle strumentalizzazioni politiche».