ABRUZZO

Sì alla caccia ai cervi, le reazioni dopo la decisione dei giudici / AGGIORNAMENTI

Le associazioni ricorse al Tar parlano di delusione e dolore: "La Regione può ancora ripensarci ma lo dubitiamo fortemente". Annunciato il ricorso al Consiglio di Stato. Per Marsilio è questione di "corretta gestione"

L'AQUILA. "Con profonda delusione prendiamo atto del pronunciamento del TAR, in questi mesi si è atteso invano un confronto sia tecnico sia politico con l’amministrazione regionale che oggi si assume la responsabilità di aver reso cacciabile il Cervo in Abruzzo.” Così commentano le associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF Italia che avevano proposto il ricorso con la richiesta di sospenione della caccia ai cervi rispinta dal Tar L'aquila.

leggi anche: Ai cervi si può sparare, via libera alla caccia da lunedì / MOTIVAZIONI E AGGIORNAMENTI I giudici del Tar respingono il ricorso sulla sospensione della delibera regionale che prevede l'abbattimento di 469 esemplari nell'Aquilano: "Gli esemplari più giovani a gennaio". L'ultima parola nella Commissione di venerdì

"Ora il destino dei 469 cervi in Abruzzo è segnato, dal 14 ottobre potranno essere uccisi dai cacciatori. La campagna svolta dalle Associazioni in questi due mesi ha coinvolto migliaia di cittadini, più di 134.000 le firme sulla petizione on line, 60mila i cittadini che hanno scritto direttamente al Presidente Marsilio per chiedere lo stop alla caccia. Tante le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e le cooperative del turismo naturalistico che si sono unite all’appello per salvare i cervi, ma nulla ha potuto far tornare la giunta Marsilio sui suoi passi. E nemmeno il pronunciamento del Tar di oggi sospende la delibera regionale". 

"Certo, la Regione può ancora tornare sui suoi passi, ma finora questa volontà non è emersa. Resta il rammarico di non aver potuto impedire la mattanza dei cervi che avverrà solo perché l’amministrazione regionale, utilizzando il pretesto dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali imputati ai cervi, argomenti che le associazioni hanno smontato".

"Ricorreremo al Consiglio di Stato, in fase cautelare, contro la decisione del Tar Abruzzo". Lo annuncia all'Ansa l'avvocato Michele Pezone, uno dei legali che ha curato il ricorso di Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l'abbattimento di 469 esemplari di cervo in Abruzzo. «Andremo in fondo alla questione e chiederemo al Consiglio di Stato di esprimersi con un provvedimento urgente. Leggendo l'ordinanza del Tar riteniamo che i giudici non abbiano risposto in maniera esaustiva a tutte le nostre doglianze» dichiara Pezone che presenterà ricorso entro il 14 ottobre, data fissata dalla giunta regionale d'Abruzzo per dare avvio alle operazioni di abbattimento.

"L’ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall’assessorato all’Agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni" dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio: "Ringrazio il personale dell’assessorato e l’avvocatura regionale per il prezioso lavoro preparatorio che hanno svolto in queste settimane e l’importante conferma ottenuta davanti al tribunale amministrativo. La Regione riconosce l’importanza della tutela delle specie protette ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio”.