La foto dei G7 a Pescara (di Giampiero Lattanzio)

PESCARA

Il messaggio del Papa al G7: "Siate missionari di pace e fraternità"

Francesco spera che tutti coloro che hanno a cuore la causa degli ultimi, i valori della solidarietà e dell'impegno umanitario, particolarmente nei territori provati dalla sofferenza, possano sentirsi rafforzati. E Tajani sottolinea il ruolo della politica estera italiana

PESCARA. La speranza è che in tutti coloro che «hanno a cuore la causa degli ultimi, i valori della solidarietà e dell'impegno umanitario, particolarmente nei territori provati dalla sofferenza» possano sentirsi rafforzati «divenendo così operatori di pace e fraternità tra i popoli». È l'auspicio che Papa Francesco esprime nel messaggio inviato a Pescara in occasione della Conferenza dei missionari italiani dal titolo "La formazione per lo sviluppo in Africa: il ruolo delle missioni", promosso dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale italiano nell'ambito del G7 Sviluppo.

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Nel  messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato al ministro Antonio Tajani, il Papa incoraggia i presenti «a perseverare nella promozione di una cultura dell'incontro, aperta al dialogo rispettoso, quali veri testimoni del Vangelo vivente della carità». Esprime inoltre il suo apprezzamento per l'incontro, auspicando che possa «favorire uno scambio di esperienze sull'impegno sociale ed educativo di coloro che operano in prima persona nel continente africano».

La parola "missionari" è stata ripresa anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo alla conferenza : «Se abbiamo una politica estera italiana presente fortemente in Africa lo dobbiamo anche al lavoro dei missionari. Perché portate il buon esempio degli italiani, che ovunque nel mondo sono sempre ben accolti: lo sono i nostri missionari e missionarie - anche laici -, gli imprenditori, uomini e donne in uniforme per portare pace nel mondo». «La nostra politica estera non è fatta solo dal ministro e dai diplomatici, ma che da tutti gli italiani che sono chiamati a realizzarla», ha sottolineato il ministro. «Le missioni italiane aiutano tantissime persone in un continente», quello africano, «che di per sé è ricco, sono le popolazioni che sono povere». Le risorse «non sempre infatti vengono valorizzate, e il nostro dovere è portare il nostro saper fare, lo fanno i missionari da secoli. È un'opera meritoria». «La vostra presenza è indispensabile, e questo incontroè un modo mio e del governo per ringraziarvi per ciò che fate nel mondo per coloro che soffrono. E quando lo fate parlando italiano rendete gloria al nostro Paese».