inchiesta megalò 3
Blitz a Fiumicino, Colistro perquisito
Il funzionario è indagato per corruzione con il sindaco di Chieti. Fronte politico: Di Primio sfida l’asse Di Stefano-Buracchio
CHIETI. Michele Colistro atteso al varco. Il segretario dell’Autorità di Bacino, indagato per corruzione con il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l’imprenditore di Castiglione Messer Raimondo, Enzo Perilli, è stato fermato e perquisito, ieri sera, poco dopo le 18,30, all’aeroporto di Fiumicino dagli investigatori della Squadra mobile di Pescara, coordinati dal vicequestore, Pierfrancesco Muriana. «È lei il dottor Colistro? Ci segua negli uffici della polizia di frontiera», la domanda laconica che il funzionario regionale, nominato dall’ex giunta Chiodi, si è sentito fare appena sceso dall’aereo che lo riportava a Roma da Cuba, dopo avere fatto scalo a Madrid. La perquisizione personale e dei bagagli quindi è stata eseguita lontano dagli sguardi incuriositi di centinaia di passeggeri. Ha dato esito negativo, ma prima di lasciarlo ripartire per l’Abruzzo, la polizia di Pescara, delegata dai pm della procura distrettuale antimafia dell’Aquila, hanno notificato a Colistro l’avviso di garanzia per la presunta corruzione, in concorso con il sindaco e l’imprenditore del Megalò 3. Secondo l’accusa quest’ultimo avrebbe corrotto il segretario dell’Autorità di Bacino con una Postepay, un appartamento a Montesilvano e incarichi professionali al suo studio ingegneristico di Roma, in cambio del via libera alla realizzazione del Megalò 3 allo Scalo. Mentre le contropartite per Di Primio sarebbero state il pagamento delle spese elettorali e di un non meglio quantificati debito del sindaco ricandidato.
L’inchiesta che, peraltro, vedrà oggi sfilare davanti agli investigatori della Forestale gli operai della Emoter dei Colanzi e giovedì comparire davanti al gip Gargarella gli arrestati del filone parallelo di Terre d’oro, ha un’inevitabile conseguenza sul piano politico. Diciamo subito, in questo caso, che ieri non c’è stato alcun chiarimento tra Di Primio e gli alleati di Forza Italia e Udc.
Il sindaco, infatti, ha dribblato gli incontri sia con Fabrizio Di Stefano che con Andrea Buracchio dopo aver chiamato per telefono entrambi per chiedere loro di volerli vedere. Ma alle 12, quando Di Stefano ha raggiunto Di Primio in Comune, ha trovato la sua stanza vuota: il sindaco era uscito, in fretta e furia, esattamente 5 minuti prima. Idem per Buracchio. Tirando le somme, e salvo sviluppi di oggi, Di Primio ha dato un segnale chiaro: quello di voler sfidare l’asse Forza Italia-Udc.
Va avanti come candidato sindaco. Incassa per la seconda volta la solidarietà dell’Ncd targato Federica Chiavaroli (non quella dell’altro big di partito, Paolo Tancredi). E non fa, per ora, alcun passo indietro. Ma rischia di rimanere solo. Sa, Di Primio, di aver vinto la prima partita, il 21 dicembre scorso, quando la coalizione lo ha ricandidato. Sa anche di aver perso la seconda quando, giovedì scorso, si è scoperto indagato per tangenti. Ma vuole vincere la bella anche se non è una sfida a boccette.