Chieti, chirurgo salva calciatore dall’infarto
Soccorsi rapidi del 118 e un intervento all’avanguardia all’Emodinamica del policlinico scongiurano la tragedia
CHIETI. É stata la rapidità dei soccorsi e un intervento all’avanguardia eseguito per la prima volta al policlinico di Colle dell’Ara a salvare la vita a un giovane calciatore del Casoli calcio. L’atleta di 33 anni si è sentito male durante una partita. Dopo un forte dolore al petto, si è accasciato a terra. Scattati immediatamente i soccorsi è stato stabilizzato all’Utic del Renzetti, a Lanciano, poi è stato trasportato d’urgenza all’ospedale clinicizzato. Qui l’equipe di Emodinamica, guidata dal dottor Nicola Maddestra, ha eseguito una coronarografia che ha permesso di accertare il restringimento del lume delle arterie in tre punti.
Una situazione grave e tanto più strana considerata la giovane età del paziente e il fatto che pratichi un’attività fisica a livello agonistico. Gli specialisti hanno eseguito un’angioplastica applicando, per la prima volta al Santissima Annunziata, tre stent bio riassorbibili. Si tratta di protesi all’avanguardia che permettono la ricostruzione dell’anatomia delle arterie coronariche. Questi impianti, dopo 18 mesi vengono riassorbiti, (come i punti di sutura interni), dopo aver svolto la loro funzione terapeutica di tenere aperta l’arteria. «Questa metodica», dice il dottor Maddestra. «offre numerosi vantaggi rispetto alla tecnica tradizionale con impianti metallici. Questo tipo di stent è particolarmente indicato in pazienti giovani, in quanto rilascia un farmaco che permette la guarigione dell’arteria ostruita e riduce il rischio di nuovi eventi cardiovascolari». Inoltre eventuli interventi chirurgici sono più semplici con vasi sanguigni non ostruiti da impianti metallici così come si possono eseguire esami diagnostici non invasivi come Tac o risonanza, impossibili con stent metallici.
Un’operazione all’avanguardia che ha salvato la vita al giovane calciatore ma se i soccorsi non fossero arrivati in tempo, tutta la abilità degli emodinamisti e il progresso delle tecnica medica sarebbero stati inutili. Per questo il dottor Maddestra ritiene che sia necessario attivare la rete di emergenza-urgenza «perché la possibilità di salvezza in caso di evento cardiovascolare», commenta lo specialista, «è strettamente legata alla rapidità con cui il paziente viene preso in carico e trattato». Maddestra sostiene che la possibilità per tutti i cittadini di accedere a questi servizi specialistici passa per la ristrutturazione dei trasporti. Insomma deve essere potenziato il servizio di emergenza del 118. Solo così si potrà garantire un’assistenza rapida e corretta. «É importante poi», conclude il dottor Maddestra, «che l’ospedale di riferimento sia attrezzato e in grado di offrire assistenza adeguata e in modo continuativo, tutti i giorni dell’arco delle 24 ore, con un’equipe sempre pronta e capace di fare fronte ai casi più gravi con la sicurezza che solo una grande esperienza e casistica elevata possono garantire».©RIPRODUZIONE RISERVATA