CICLISMO
Chieti, la lotta di Ciccone: "Il Coronavirus mi ha travolto e steso"
Il corridore sui social: "Momento difficile e molto complicato ma l'affetto di amici e tifosi mi aiuta a guardare avanti". Dovrà saltare la Tirreno Adriatico, il Giro d'Italia e il Mondiale su strada
ROMA. «Sto vivendo un momento difficile e molto complicato. Questo maledetto virus mi ha travolto e steso. Ora che arrivavano tre appuntamenti fondamentali, come Tirreno-Adriatico, Mondiale e Giro d'Italia, mi ritrovo a dover pensare a guarire e a interrompere fino a chissà quando la mia attività». Comincia così il post su Instagram di Giulio Ciccone, corridore della Trek, la stessa squadra di Vincenzo Nibali.
L'abruzzese (Ciccone è di Chieti, Brecciarola) vincitore della classifica degli scalatori al Giro dell'anno scorso, nei giorni scorsi, è risultato positivo al Coronavirus e ha dovuto lasciare il ritiro in Trentino per fare ritorno a casa.
Ciccone dovrà saltare la "Tirreno", il Mondiale su strada a Imola e il Giro d'Italia, che scatterà il 3 ottobre da Monreale (Palermo). «Non è facile accettare tutto questo, dopo tanti sacrifici e rinunce - aggiunge lo scalatore -. E non è facile soprattutto vivere la realtà che mi circonda, per il bene dei miei cari. Un grazie di cuore a tutti quelli che mi sono stati vicini. Io sono uno che non molla mai, lo sapete, ma ora più che mai l'affetto di amici e tifosi mi aiuta a guardare avanti».
Il capitano della Trek, Vincenzo Nibali, è rammaricato «per l'assenza di Giulio». «È pesante, non posso nasconderlo - le parole dello 'Squalò -. È tra i migliori scalatori in circolazione, un elemento essenziale: non solo per me, ma anche per l'intera squadra. Oltre che dal punto di vista sportivo sono molto dispiaciuto sotto il profilo umano. Voglio solo augurargli di stare bene e di guarire, innanzi tutto, con la speranza di ritrovarlo presto al mio fianco». (ansa)