VASTO
Due agenti feriti e un tentato suicidio nel carcere dove si è ucciso il primario
La denuncia della Uilpa polizia penitenziaria: sovraffollamento e poco personale, qualsiasi intervento non è più rinviabile
VASTO. La Uilpa Polizia penitenziaria Abruzzo torna a denunciare "la gravissima situazione lavorativa della Casa Lavoro di Vasto", dove gli agenti sono costretti a lavorare in condizioni di carenza continua di personale, e chiede l'intervento del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria.
Solo negli ultimi 15 giorni sono avvenute due aggressioni ai danni dei pochi agenti penitenziari in servizio. L’ultima, la scorsa notte, ha visto due poliziotti costretti a ricorrere alle cure dell'ospedale, "colpevoli" di aver cercato di impedire un possibile gesto di autolesionismo. Un agente è tuttora ricoverato per le lesioni riportate, l’altro invece è in attesa di prognosi
"Non è più rinviabile – prosegue il sindacato – un intervento a sostegno dei lavoratori della Casa lavoro di Vasto, carcere che per la sua peculiare destinazione accoglie detenuti internati, ovvero detenuti che a fine pena vengono “trattenuti in strutture apposite per un periodo determinato a titolo di misura di sicurezza, in quanto ritenuti ancora pericolosi per la società".
In più è stato scelto di aprire una sezione arrestati in quarantena, la stessa sezione che ha visto il primario Sabatino Trotta togliersi la vita pochi giorni fa, "che", conclude il sindacato,"ha aggiunto un surplus di lavoro e peggiorato, se possibile, l’ambiente lavorativo".
Anche il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) denuncia l'ultimo episodio, e il segretario locale Giovanni Notarangelo, e quello regionale e Giuseppe Ninu, spiegano che cosa è successo: “Durante il turno notturno, uno dei due poliziotti penitenziari addetti alla sorveglianza dei tre piani detentivi della Sezione I della Casa lavoro avvertiva un forte odore di gas provenire da una cella, nella quale è ristretto un internato di giovane età: l’uomo stava sniffando del gas dalla bomboletta che è consentito detenere per cucinare i pasti. Avvisato immediatamente altro personale di Polizia di supporto, vista la gravità dell’evento in corso (pochi mesi fa venne trovato morto un detenuto nella Sezione circondariale della Casa lavoro proprio per gli eccessi dovuti ad abbondante sniffo di gas) i colleghi sono entrati in cella ma l’internato, evidentemente alterato, si scagliava contro i tre, brandendo uno sgabello”. Pesanti le conseguenze per i poliziotti penitenziari: “Uno dei poliziotti, caduto durante l’ingresso in cella, si è ferito e il successivo trasporto in ospedale ha accertato la rottura del collo del femore mentre un secondo assistente capo ha subìto una frattura della mano nel tentativo di non essere colpito al volto dallo sgabello”. Il Sappe quindi denuncia “lo stato di abbandono del personale di Polizia penitenziaria della Casa Lavoro di Vasto ed auspica urgenti provvedimenti.