CHIETI
"Formiche nella pasta in bianco", proteste a scuola per la mensa
Il preside chiede chiarimenti al Comune e all’azienda della refezione dopo la denuncia delle mamme. Il caso arriva in consiglio comunale
CHIETI. Formiche nella pasta servita a scuola. Riparte il servizio mensa e subito, già il primo giorno, scoppiano problemi e polemiche. La refezione nelle scuole teatine è stata avviata lunedì scorso e, nello stesso giorno, qualcuno ha raccontato di aver trovato gli insetti in un primo piatto di penne in bianco servito agli alunni. Succede nella scuola elementare di Via per Francavilla, al Tricalle, che fa parte dell’istituto comprensivo 2, diretto da Giovanna Santini.
Scatta immediatamente l’allarme. I genitori si rivolgono subito alle maestre e alla responsabile di plesso Cristina Gerolamo. Quest’ultima avverte la preside, che scrive alla Ladisa, la società che per conto del Comune prepara i 1.200 pasti al giorno della mensa scolastica, e all’assessore comunale alla pubblica istruzione Teresa Giammarino. Si mette in moto anche la commissione mensa: le componenti della subcommissione Giorgia Fagnano e Valentina Saraullo riferiscono l’accaduto al presidente della commissione Fabiano Di Muzio.
Intanto il problema arriva anche alle orecchie della capogruppo di Azione politica Serena Pompilio: «Come distinguersi il primo giorno di scuola con il servizio mensa se non con le formiche nei cibi?» ironizza la consigliera comunale, annunciando la presentazione immediata di un’interrogazione sull’appalto mensa. «Pasta in bianco del servizio giornaliero proprio il primo giorno di attivazione del servizio scolastico», continua il capogruppo Pompilio, «è possibile tutto questo? Dove sono i controlli che l’assessore alla pubblica istruzione Giammarino aveva assicurato? Dopo che la mensa è partita in netto ritardo addirittura si trovano formiche nelle pietanze? A oggi», conclude Pompilio, «nonostante le richieste nella relativa commissione, nessun documento è stato consegnato in relazione ai controlli svolti sulla qualità del servizio».
Giammarino resta cauta: «Sono venuta a conoscenza della problematica», dice, «mi sono mossa subito per verificare quanto ci è stato raccontato, ma al momento non abbiamo prove certe su ciò che ci è stato detto. Il Comune, la commissione mense e io stessa continueremo a vigilare e a cercare di capire cosa possa essere successo, come d’altronde abbiamo fatto sin dall’inizio. Lunedì mattina, ad esempio, prima della notizia delle formiche, abbiamo fatto un sondaggio nelle scuole e tutti, genitori, docenti e presidi, si erano detti soddisfatti del servizio svolto dalla Ladisa. Adesso comunque non ci fermiamo: cercheremo di venire a capo di questa nuova problematica che comunque, questo lo sappiamo per certo, non si è più ripresentata». Tutto questo quando mancano meno di dieci giorni all’udienza del Tribunale amministrativo regionale, prevista per il 14, che dovrebbe mettere la parola finale su chi deve gestire il servizio mensa. «Qualsiasi cosa deciderà il Tar», dice l’assessore Giammarino, «noi faremo in modo che non avvenga ciò che è accaduto l’anno scorso, quando le scuole sono rimaste senza il servizio mensa».