L’acqua resta vietata anche per fare la doccia
Monta la protesta dei lavoratori delle fabbriche. Nuovi prelievi di Sian e Arta Di Tizio (Wwf): la Corte di giustizia europea impone massima chiarezza
SAN SALVO. L’emergenza idrica è finita. Anzi no. L'acqua è buona ma resta vietata. Anche per le docce. I fatti smentiscono le rassicurazioni degli enti preposti. Monta la protesta dei lavoratori di Piana Sant’Angelo. Ieri i rappresentanti sindacali sono stati convocati dai dirigenti della Pilkington e hanno ribadito di non avere ricevuto per il momento alcun contrordine sul divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile in fabbrica. «Continuiamo a ritirare la minerale all’ingresso e ci laviamo con le salviettine», dice Emilio Di Cola, Rsa Cgil. Lo stesso accade nelle altre fabbiche. I lavoratori non ci stanno e davanti alla mancanza di chiarezza stigmatizzata anche dal Wwf, hanno convocato per lunedì, alle 14,30, una riunione dei delegati alla sicurezza di tutte le industrie di San Salvo nella saletta sindacale della Pilkington.
Divieti e nuove analisi. La riunione di lunedì in prefettura si era conclusa con la possibilità di un ritorno alla normalità nel giro di 24 ore. Così non è stato. Nelle fabbriche l’acqua non può ancora essere utilizzata. Neppure per la doccia. Ieri mattina Sian e Arta hanno fatto nuovi prelievi sia all’altezza della traversa di Pietra Fracida a Lentella e sia più a monte a San Giovanni Lipioni, nel punto il cui il Consorzio di bonifica capta e cede al Coniv 70 litri di acqua al secondo da depurare e distribuire sulla riviera. «Tutti assicurano che presto la situazione tornerà alla normalità ma i fatti smentiscono i più ottimisti», insiste Emilio Di Cola Rsa Pilkington. «Noi non ce la facciamo più. Oltre ai disagi siamo sconcertati dalla mancanza di trasparenza.
Il Wwf. Lo stesso problema è stato lamentato da Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo. «La Corte di giustizia europea impone in casi come questo la massima chiarezza. Qualora l’inadempienza all’obbligo di trasparenza e informazione dovesse continuare, il Wwf si riserva di segnalare alle autorità comunitarie la situazione. Chiediamo che sul web vengano pubblicati i risultati delle analisi dell’acqua, dei referti, relazioni e verbali e ogni documento utile a tranquillizzare e informare i cittadini», scrive Di Tizio.
I controlli. Nel frattempo non è sfuggita ai residenti la ricognizione compiuta da un elicottero della guardia di finanza sulla vallata del Trigno all’altezza di Pietra Fracida e nei dintorni. «La cosa mi fa immensamente piacere. Credo che i mali del Trigno si risolvano solo istituendo un tavolo tecnico permanente e soprattutto organizzando una sorveglianza speciale e continua sulle sponde del fiume», insiste il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini.
Paola Calvano
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