CASALBORDINO
Morti alla Sabino esplodenti, il titolare: precauzioni severe / REAZIONI E COMMENTI
Il proprietario Gianluca Salvatore sgomento, dopo la tragedia del 2020 dice che aveva alzato il livello di sicurezza. Gli altri pareri: "Tragedia assurda"
CASALBORDINO. Sta tornando da Roma in Abruzzo, Gianluca Salvatore, il titolare della Sabino Esplodenti, dove poco prima di pranzo si è verificato l'ennesimo tragico incidente con una esplosione che ha ucciso altri 3 operai. Secondo lo storico legale di Salvatore, Augusto La Morgia, il titolare è sgomento e non riesce a spiegarsi l'accaduto, anche alla luce delle precauzioni severissime prese in fabbrica dopo la tragedia del 2020. A seguito del dramma del 2020 Salvatore ha risarcito i familiari delle 3 vittime.
L'azienda ha poi rilasciato una dichiarazione all'Ansa: "Resta, allo stato, inspiegabile la causa dell'innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori sebbene esperti formati e informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni. L'incidente si è purtroppo verificato durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguito per conto dell'Agenzia Industrie Difesa, nonostante l'adozione delle cautele e applicazioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni". L'azienda continua spiegando che "i soci della Esplodenti Sabino, assicurando la più ampia collaborazione della società con l'autorità giudiziaria per l'accertamento delle cause del sinistro, sono vicini ai familiari delle vittime con cui condividevano quotidianamente gli ambienti di lavoro e le attività lavorative e ai quali manifestano la incondizionata solidarietà precisando che per quanto di competenza la società si farà carico di ogni loro esigenza anche attraverso le proprie compagnie di assicurazione".
REAZIONI E COMMENTI
“Le informazioni ancora frammentarie che giungono sull’esplosione, con vittime, alla Esplodenti Sabino", dice Daniele Marinelli segretario regionale del Partito democratico, "destano grande apprensione ed orrore, tanto più che nella stessa azienda tre anni fa un incidente costò la vita a tre operai, e altri incidenti si sono verificati qui negli anni. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Di certo si tratta di un altro, terribile monito sulla necessità di un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
"Siamo vicini alle famiglie dei tre lavoratori e chiediamo che si faccia rapidamente luce sulla dinamica di questa terribile sciagura, che colpisce tutti noi". Lo dichiara Giovanni Notaro, segretario generale della Cisl AbruzzoMolise. "Dall'inizio dell'anno stiamo registrando in Abruzzo una pericolosa impennata degli incidenti, con troppi casi mortali. È ora di dire basta alle tragedie sul lavoro e dobbiamo fare un ulteriore sforzo sul fronte della sicurezza, per garantire e tutelare i lavoratori. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciato che non stiamo facendo abbastanza per evitare morti sul lavoro: servono più controlli, ispettori, informazione e formazione, investimenti nella prevenzione. E' un'emergenza sociale del Paese e dell'Abruzzo a cui, responsabilmente, dobbiamo dare risposte alle famiglie perché 'lavorare non è morire' e le vittime di oggi ci dimostrano che il problema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo una questione legislativa, ma culturale ed economica" conclude Notaro.
"Io non ho parole, sono sconvolto perché ho già vissuto questa bruttissima esperienza, che comunque ti segna, tre anni fa", afferma Emilio Di Cola, segretario provinciale della Filctem Cgil Chieti, "oggi devo prendere atto che a distanza di tre anni, con un'azienda che ha ricominciato a lavorare da un anno, ci troviamo di fronte ancora a lavoratori che hanno perso la vita: non è accettabile, non è più accettabile, perché si va al lavoro per riportare la pagnotta e non per tornare dentro la bara".
Nell'esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime, Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione sottolinea i dati sugli infortuni sul lavoro: "Nel primo semestre del 2023 ci sono stati 14 morti sul lavoro in Abruzzo, dato raddoppiato rispetto a quelli del 2022. Questi dati ci devono far riflettere sulla necessità di una maggiore sicurezza per i lavoratori presenti sul territorio abruzzese e italiano perché ogni morte sul lavoro è una ferita per la nostra società, come ricordato dal nostro Presidente della Repubblica, lavorare non può essere morire”.
"Oggi tre morti alla Sabino esplodenti di Casalbordino. Come nel 2020. Stesso luogo, stessi numeri. Dopo Brandizzo la contabilità di chi muore sul lavoro non si è fermata. Siamo davanti a una guerra a bassa intensità. Serve una risposta unitaria e forte per fermare le stragi". E' il commento del capogruppo del Partito democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato 'ad alto rischio' secondo la Direttiva Europea Seveso (e dunque soggetto a severi controlli da parte delle istituzioni) possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l'uno dall'altro e dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Si accertino subito le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva è che si doveva evitare". Così il segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise Carmine Ranieri.
Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare Maurizio Acerbo parla di colpevoli negligenze delle autorità: "La notizia di un nuovo incidente alla Sabino Esplodenti con tre morti mi riempie di indignazione e rabbia. Dopo circa un mese dall'esplosione del 21 dicembre 2020 che causò la morte di tre operai io e Augusto De Sanctis presentammo tre corposi esposti alla Procura della Repubblica di Vasto per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza che hanno contribuito all'apertura di un'inchiesta con il sequestro dell'azienda. E' pazzesco che con un processo imminente sulla precedente strage sia stata sciaguratamente consentita la riapertura con una procedura semplificata. La Regione Abruzzo ha persino deciso di non assoggettarla alla procedura di VIA fermandosi al mero screening nonostante puntuali osservazioni di associazioni e della stessa Provincia di Chieti in cui si sollevavano pesanti questioni a cui non è stata neanche data risposta. Avevamo già denunciato la colpevole negligenza di tutte le autorità competenti, dalla prefettura al Comune, per uno stabilimento che è classificato ad alto rischio sulla base della Direttiva Seveso ma è incredibile che si sia consentito di riprendere l'attività".
"È ora di passare dalle parole ai fatti, non è più giustificabile questo continuo quotidiano macabro rituale dei lavoratori che muoiono andando al lavoro". Sono le parole del segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo sull'incidente nella fabbrica di Casalbordino. "È ora che le istituzioni di tutti i livelli prendano atto che non può continuare così ed è giunto il momento di istituire per legge il reato di omicidio sul lavoro. Questo sarà per la nostra organizzazione sindacale un impegno costante a tutti i livelli per far cessare una volta per tutte questa vergogna in un Paese che si continua a considerare civile e industrializzato".
La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale che necessita di interventi tempestivi e radicali", dicono il segretario regionale Ugl Abruzzo, Gianna De Amicis, e ll segretario Utg Chieti, Armando Foschi, "bisogna rafforzare i controlli, puntando su riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati. Ancora più impellente è, però, la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, sia per le aziende che per i lavoratori stessi".
Il cordoglio del presidente della Regione Marco Marsilio: "Ho appreso con grande dolore la tragica notizia dell'incidente. Sono vicino alle famiglie di tutte le persone coinvolte e rimango in attesa di capire le cause che hanno provocato l'esplosione. A nome personale dell'intera giunta regionale porgo le condoglianze per le tre vittime. Lascia sgomenti il precedente di soli tre anni fa, di fronte al quale non possiamo esimerci dal riflettere e chiederci se non siano state adottate tutte le misure previste in un'attività classificata ad alto rischio come questa fabbrica. La risposta, ovviamente, non può che venire dalla magistratura e dall'inchiesta che dovrà appurare le cause, ma comprendo i sentimenti di rabbia, oltre che di dolore, dei lavoratori esposti in tre anni a due tragedie mortali di questa dimensione".
Il sindaco di Lanciano Filippo Paolini ha firmato l'ordinanza in cui, in segno di lutto, si annullano i tradizionali eventi di inizio della triade finale delle feste di Settembre, che avranno uno slittamento di 24 ore. Stasera, dunque, niente Nottata con musica e divertimenti in piazza Plebiscito, in attesa dell'Apertura dalle 4 di domattina con i fuochi pirici. "Stante il gravissimo incidente avvenuto alla Esplodenti Sabino, l'Amministrazione comunale, di concerto con il Comitato Feste, nel rispetto delle persone che hanno perso la vita e delle loro famiglie, ha ritenuto di sospendere lo spettacolo musicale previsto per questa sera in Piazza Plebiscito e i fuori d'artificio previsti per le ore 4. Siamo particolarmente vicini alle famiglie in questo tragico e doloroso momento".