ATESSA
Morto alla Sevel, produzione ridotta: in 700 si fermano per cinque giorni
L’area dell’incidente è sotto sequestro, scatta la cassa integrazione ordinaria
ATESSA. Sevel ferma nel primo turno di oggi, martedì 7 gennaio, dopo il tragico incidente sul lavoro costato la vita a Cristian Terilli, 28 anni, operaio di una ditta esterna. La direzione aziendale ha bloccato il primo turno di lavoro, dalle 6 alle 14, in seguito al sequestro dell’area in cui è avvenuto l’incidente, l’Ute 1 di Lastratura. Alla vigilia del rientro dalle vacanze natalizie è questa l’unica comunicazione ufficiale. L’azienda, tuttavia, sta cercando in ogni modo di non trovarsi nella paralisi produttiva. Questa mattina, a mezzogiorno, è convocata l’assemblea delle Rls, i rappresentanti sindacali per la sicurezza di tutte le sigle sindacali. L'attività è ripartita regolarmente alle 14 con il secondo turno di lavoro.
Nel pomeriggio l'azienda ha fatto sapere che per gestire la situazione straordinaria dopo l'incidente mortale, da mercoledì 8 gennaio e fino a domenica 12 la produzione giornaliera si attesterà intorno ai 900 veicoli Ducato e di conseguenza 700 lavoratori in tutto lo stabilimento saranno interessati dalla cassa integrazione ordinaria.
OGGI L’AUTOPSIA. Continuano, intanto, le complesse e delicate indagini, affidate ai carabinieri di Atessa e coordinate dalla Procura di Lanciano. Alle 10, nell’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, è in programma l’autopsia su Terilli rimasto schiacciato venerdì scorso, da un elevatore mentre eseguiva un intervento di manutenzione in Sevel. Gli esami medico-legali, affidati all’anatomopatologo Domenico Angelucci, serviranno a stabilire con esattezza quali ferite riportate nell’incidente abbiano causato il decesso del giovane manutentore. All’autopsia prendono parte anche i consulenti nominati dai sei indagati, i responsabili aziendali e della sicurezza di Fca-Sevel, Comau, società del gruppo che si occupa della manutenzione, e Sinergia di Napoli, che aveva il subappalto e di cui Terilli era dipendente. Nella stessa ditta lavora anche il padre del 28enne.
LUTTO A PIGNATARO. Al termine degli esami, la salma del giovane lavoratore sarà restituita alla famiglia. Tutta la comunità di Pignataro Interamna (Frosinone), dove il 28enne risiedeva, si prepara a dare l’ultimo saluto a Cristian, papà di due bambini di 2 e 6 anni. Nel giorno del funerale sarà proclamato il lutto cittadino. Intanto il sindaco del paese del Frusinate, Benedetto Murro, ha annullato tutte le manifestazioni programmate in questi giorni.
TROPPI MORTI SUL LAVORO. Cristian Terilli è la prima vittima del 2020, ma nell’anno appena salutato i morti sul lavoro in Italia sono stati quasi mille. «Servono misure urgenti, dal controllo alla prevenzione», dicono Articolo Uno Federazione di Chieti e Articolo Uno Abruzzo, «rivolgiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia di Cristian, ma non chiamatela fatalità. Ci sono responsabilità di prevenzione e controllo delle imprese da parte delle istituzioni pubbliche e sono necessari sia il deciso potenziamento degli organismi di vigilanza, sia una progettualità di più lungo corso per incrementare controlli preventivi ed azioni di efficace diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, nella convinzione che gli infortuni sul lavoro costituiscano oggettivamente un’autentica emergenza che va inserita tra le priorità dell’azione politica ad ogni livello». «Da anni cerchiamo di portare alla luce situazioni lavorative pericolose e facciamo denunce che spesso si arenano nelle maglie della burocrazia», sostiene l’Usb Abruzzo che ha convocato per domani una conferenza stampa con la presenza di Francesco Tuccino e Luca Paolucci del gruppo nazionale Usb Salute e Sicurezza, «è arrivato il momento di affrontare il tema della sicurezza sul lavoro, politica e azienda non possono più far finta di niente. Occorre evitare che la triste scomparsa di Cristian, che ha colpito tutto il territorio, sia resa vana».
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