ATESSA / TRAGEDIA IN FABBRICA
Giovane operaio morto alla Sevel: 6 indagati. Sequestrato un reparto
La procura di Lanciano apre un fascicolo per omicidio colposo, martedì l'autopsia a Chieti. Sott'accusa i responsabili Fca e Comau, salta primo turno lavoro del 7 gennaio
ATESSA. Sono sei le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Cristian Terilli, il 28enne operaio di una ditta esterna rimasto schiacciato da un elevatore mentre faceva manutenzione nello stabilimento Sevel di Val di Sangro. Si tratterebbe di responsabili di Fca e delle ditte Comau, società del gruppo che si occupa di impiantistica tecnologica e robotica, e Sinergia, di cui Terilli era dipendente.
A questa società, che ha la sede operativa a Piedimonte San Germano (Frosinone) e quella legale a Napoli, la Comau ha subappaltato l’intervento di manutenzione alla Sevel di Atessa. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati nella giornata di ieri. Un atto dovuto per consentire agli indagati di nominare i propri consulenti e prendere parte all’autopsia che si terrà martedì 7 gennaio, alle 10, nell’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. La Procura di Lanciano (pm Serena Rossi) ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha affidato gli esami necroscopici al medico legale Domenico Angelucci. La morte del giovane manutentore di Pignataro Interamna, nel Frusinate, ha destato cordoglio e indignazione in tutta Italia.
Un’altra vittima sul lavoro ad appena tre giorni dall’inizio del nuovo anno. Una morte che fa ancora più male poiché il 28enne era sposato e padre di due bambini di 2 e 6 anni. Venerdì Cristian Terilli era a lavoro nello stabilimento Sevel di contrada Saletti, che produce veicoli commerciali leggeri. In questi giorni, e fino al 6 gennaio, la fabbrica è chiusa per la pausa natalizia. L’operaio stava eseguendo un intervento di manutenzione alla Ute (Unità tecnologica elementare) 1, nel reparto Lastratura. Stava sostituendo i tiranti di un elevatore che movimenta le fiancate sinistre del Ducato. Pochi minuti dopo le 12.30 la tragedia. Un castelletto di traslazione si è staccato e gli è caduto addosso. Il 28enne era di spalle, non ha avuto modo di accorgersi di quello che stava succedendo. La barra di ferro, pesante diversi quintali, lo ha letteralmente schiacciato. I colleghi che erano con lui hanno dato subito l’allarme e chiesto aiuto ad alcuni dipendenti della Sevel, conduttori o addetti alla manutenzione che si trovavano sulle linee vicine. In più persone hanno provato a sollevare la barra e a liberare l’operaio rimasto schiacciato, ma non ci sono riusciti. Sul posto sono arrivati un’ambulanza e l’elisoccorso del 118, ma per l’operaio non c’era più nulla da fare.
Saranno le indagini, coordinate dalla Procura e svolte dai carabinieri di Atessa guidati dal tenente Federico Ciancio, a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità. Gli investigatori non escludono l’ipotesi di un’imprudenza da parte dello stesso lavoratore.
Nella stessa ditta lavora il padre di Terilli, che venerdì è partito dal Frusinate per raggiungere Atessa. L’area dell’incidente è stata posta sotto sequestro. La direzione aziendale ha comunicato il senza lavoro per martedì 7 gennaio, al momento solo per il primo turno di lavoro. Nel frattempo l’azienda si sta attivando per una ripresa dell’attività nelle unità non interessate dal sequestro, con una produzione inferiore di furgoni rispetto al previsto (poco meno di 1.200 al giorno).
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