Vasto: «Da quando ho il lido mi bruciano tutto» 

Parla il balneatore Primiceri vittima del quinto gesto intimidatorio in cinque anni: «Non mi arrendo anche se so che la prossima volta potrei rimetterci la vita»

VASTO. Ventiquattrore dopo l’attentato ad Ettore Primiceri, i segni lasciati del fuoco sono ancora evidenti davanti al condominio Neptunia, alla Marina di Vasto. La gente passa, guarda e resta incredula e sbigottita. L’autore del gesto avrebbe potuto fare del male a molte persone. Nel cortile dov’era il furgone incenerito giocano i bambini e la macchina del condomino parcheggiata vicino al furgone di Primiceri e danneggiata dal fuoco, era a gas Gpl. Nel deposito il balneatore si ferma spesso a sistemare gli attrezzi e nel furgone talvolta salgono i cani di Primiceri.

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I TIMORI DELLA VITTIMA. «È solo un caso se non ci sono vittime, ma come ho dichiarato ai carabinieri, anche se questa volta non mi è successo niente, io mi aspetto un altro attentato. E chissà come andrà a finire. Avevo fatto le stesse riflessioni anche qualche giorno fa quando è stato distrutto il chiosco appena sistemato», racconta Primiceri. «Per mettere fine a questa pericolosa sequenza gli investigatori devono fermare gli autori. Spero che questa volta abbiano in mano gli elementi per farlo», dice il balneatore.
LE IPOTESI. L’operatore è convinto che gli attentati siano riconducibili alla sua attività balneare. «Da quando gestisco il lido Il Trabocco sono cominciati i problemi. Ogni anno a inizio stagione», spiega Primiceri, «danneggiano qualcosa di mio: hanno cominciato con la macchina nel 2013 e si pensò a un corto circuito, poi lo scooterone Yamaha incendiato il 6 luglio 2014 ha rivelato un’altra pista dal momento che l’autore ha lasciato accanto alla moto parcheggiata vicino a un contatore, la bottiglia di benzina svuotata. Lo scorso anno, il 17 giugno, andò a fuoco la barca, qualche giorno fa il chiosco e giovedì il deposito e il furgone. Ma io non mi arrendo anche se so che la prossima volta potrei rimetterci la vita. Sono fiducioso nell’operato della Procura», conclude Primiceri.
LE INDAGINI. Le modalità del gesto raccontano la determinazione a distruggere. E questa volta il fuoco ha rischiato di far saltare in aria un intero condominio. «Quello che è accaduto è gravissimo. Un gesto simile non può essere sottovalutato», dicono le scampate vittime. I carabinieri sono al lavoro per individuare il responsabile del rogo. Ci sono telecamere lungo la riviera che potrebbero raccontare la verità. Qualche obiettivo potrebbe avere ripreso gli attentatori in fuga. Altri controlli verranno fatti alle stazioni di servizio per verificare se qualcuno ha fatto benzina in un self service ma anzichè il serbatoio dell’auto ha riempito una bottiglia. Anche se, vista la natura del materiale contenuto nel deposito, è bastato gettare un cerino sugli ombrelloni di legno per creare un enorme falò.
LA SOLIDARIETÁ. Tanti gli attestati di stima e solidarietà pervenuti all’operatore balneare. Uno dei primi è arrivato da Simone Lembo a nome di Confesercenti. «Siamo vicini a Ettore Primiceri in questo difficile momento. Sono troppi anni che subisce angherie. È evidente che c’è qualcuno che non vuole farlo lavorare tranquillo perché è bravo nel suo lavoro. Lui nel lavoro di balneatore ha messo il cuore. Abbiamo fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e attendiamo novità in merito», conclude Lembo. Disapprovazione per l’accaduto e solidarietà a Primiceri è stata espressa anche da Massimo Di Lorenzo, rappresentante degli operatori balneari: «Quello che è accaduto è spiacevole e preoccupante. L’attentatore ha agito alle 16, ostentando strafottenza e alcuna remora dei danni che avrebbe potuto provocare alle persone che si trovavano nella zona. Il prefetto Antonio Corona dice che a Vasto c'è sicurezza. L’attentato a Primiceri racconta un’altra cosa», dice Di Lorenzo. Solidarietà anche dall’associazione Codici.
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