Affermazione internazionale per lo chef Zonfa
Trionfo nel programma tv Greatest Chef China grazie agli spaghetti e soprattutto a un dessert al caffé
L’AQUILA. Se è vero che gli spaghetti sono stati inventati in Cina, a cucinarli gli italiani non hanno rivali. Lo ha dimostrato lo chef aquilano William Zonfa, appena tornato dalla regione della Grande Muraglia, dove ha sbaragliato il concorrente cinese, Li Ping, nel seguitissimo programma «Greatest Chef China», rivisitazione del famoso format americano Masterchef. Nella gara a colpi di pentole e padelle, il cuoco abruzzese, doppia presenza sulla Guida Michelin e sul Gambero Rosso, è riuscito a conquistare il trofeo nella giornata di ritorno della gara, grazie soprattutto alla «radice cubica di Lavazza: un dolce a base di caffè, interpretato in tre modi diversi», come spiega Zonfa. Ha così riportato a casa (già è tornato a lavoro sui fornelli della Magione Papale) la prima vittoria italiana nel programma cinese. In cinque anni di sfide, infatti, il Bel Paese non era mai riuscito a far valere la propria cucina contro quella orientale. La trasmissione, che sarà messa in onda sul canale Tv show a settembre e che ha una media di 40 milioni di telespettatori, è uno scontro tra chef stellati portabandiera della propria cucina nazionale. Ogni sfida mette a confronto uno chef orientale contro uno di altra nazionalità e ha come obiettivo la realizzazione di un banchetto in sei portate. Chi è in trasferta deve cimentarsi dunque con i piatti, gli usi e le abitudini alimentari dell’altro popolo. «All’andata, a Pechino, mi sono ritrovato con un tavolo di 80 ingredienti, tra i quali ho dovuto sceglierne 40, alternandomi con il mio avversario», racconta Zonfa. «In tre ore abbiamo dovuto realizzare sei piatti diversi, e per ognuno di loro 35/40 porzioni. Per ogni piatto ho ricevuto un punteggio». Un’esperienza non facile, se si considera che al termine della prima gara lo chef aquilano aveva totalizzato 64 punti contro i 116 del cinese. La rimonta c’è stata a Milano, in un hotel di via Montenapoleone, nei giorni scorsi, dove si è svolta la seconda fase della gara. «Potendo lavorare con i nostri prodotti è stato tutto più semplice», spiega Zonfa soddisfatto. «Dopo la scelta degli ingredienti mi hanno chiesto di regalarne uno al cinese. Gli ho dato gli spaghetti, mettendolo in grossa difficoltà: li ha fritti, ricevendo critiche da parte di tutti. La giuria italiana ha apprezzato molto i sapori nostrani, regalandomi di fatto una vittoria inattesa, se si considera lo scarto di punteggio dopo la prima manche». La gara si è conclusa con 191 punti per l’aquilano contro i 160 dell’altro chef. Un punteggio insperato. «Penso che a convincere i giudici sia stato soprattutto il dessert finale, a base di caffè», continua il giovane chef abruzzese. «Solo su quel piatto ho staccato l’avversario di 50 punti. In Italia, comunque, ho ottenuto su ogni piatto diversi punti di differenza. La più grande soddisfazione, per me, è sapere di aver portato in alto la cucina italiana, come merita. Riuscire poi a valorizzare i sapori aquilani mi riempie di orgoglio».
Michela Corridore
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