Amiternum e G8, luoghi del potere
Gli esperti: una parte dell’antica città è sotto la scuola della Finanza.
L’AQUILA. Nei primi giorni di luglio la caserma della scuola della Guardia di Finanza è stata luogo di incontro degli uomini più potenti della Terra. I leader, in occasione del G8, si sono incontrati per discutere sulle sorti dell’umanità. Per tre giorni la scuola della Finanza è stato un centro di potere. E per L’Aquila lo è ancora. Dal 6 aprile, quando il terremoto ha chiuso la città storica, vi sono concentrati gli uffici della Protezione civile, quelli della prefettura, del Comune, della Regione. La collina Santo Padre, vicina a Coppito, sulla quale più di venti anni fa fu costruita la caserma, è come se fosse tornata indietro di duemila anni. Forse non tutti sanno infatti che sotto all’hotel Roma (il nome dato in occasione del G8 a una delle palazzine della scuola) dove ha dormito per un paio di notti il presidente degli Stati Uniti Barack Obama potrebbe esserci una villa di epoca romana, appartenuta a qualche potente politico dell’epoca di Augusto.
La villa faceva parte della città di Amiternum di cui noi conosciamo soprattutto l’anfiteatro (utilizzato in questi giorni per i concerti di Campi Sonori) e il teatro, visibile dalla statale 80. Tutto a due passi dalla frazione di San Vittorino. Due giorni fa nell’antiquarium di San Vittorino (una struttura completata 15 anni fa ma mai utilizzata a pieno regime) tre studiosi hanno fatto il punto delle ricerche sulla città romana patria di Sallustio e a quanto sembra una delle più importanti dell’antichità. In tempi di terremoto parlare di ruderi e di antiche città sembra un esercizio accademico e persino superfluo. Eppure c’è sempre da imparare. Amiternum è una città nata molto prima dell’epoca romana (ne ha ripercorso le vicende la professoressa Simonetta Segenni ) e si è sviluppata fino al quarto-quinto secolo dopo Cristo. Distrutta (anche dai terremoti) e ricostruita più volte è la dimostrazione che si può rinascere anche a fronte di immense catastrofi umane e materiali.
Ma quello che sta venendo fuori dalle analisi degli esperti è qualcosa che va oltre ogni immaginazione. Il professor Michael Heinzelmann da alcuni anni porta i suoi studenti in Abruzzo e recentemente ha utilizzato tecniche all’avanguardia che consentono di vedere cosa c’è sotto il terreno senza scavare o, se necessario, scavare sapendo già, in linea di massima, che cosa si troverà. Per dirla in poche parole (anche se le semplificazioni nella storia e nell’archeologia sono pericolose) Amiternum dall’età augustea (primo secolo dopo Cristo) e per almeno 4 secoli è stata un centro di potere dove risiedevano magistrati, generali, burocrati, intellettuali, esponenti delle più importanti famiglie di Roma. Le indagini sotto il terreno hanno permesso di scoprire una villa romana che è forse la più grande d’Europa. E’ lì che è stata trovata la statua del signore di Amiternum esposta proprio durante il G8 nella scuola della Finanza. Ma ville più o meno come quella ce ne erano a decine se non a centinaia in tutta l’area che va da San Vittorino fino a Coppito.
Con particolari rilievi fotografici dall’alto e con sonde radar il professor Heinzelmann è riuscito a ricostruire l’ossatura della città e le sue strade. E’ qualcosa che impressiona per vastità e magnificenza. Rosanna Tuteri, responsabile di zona della soprintendenza archeologica regionale, ha ricordato come durante la realizzazione della strada che da San Vittorino porta a Preturo e poi a Coppito (costruita in meno di un mese in vista del G8) è stata rinvenuta proprio una villa romana. Le esigenze legate al vertice («quasi uno stato di guerra» ha detto la Tuteri) non hanno consentito di poter scavare in maniera approfondita quell’antica residenza. La Tuteri ha anche ricordato, che a Pizzoli, a due passi da San Vittorino, è stata scoperta (anche grazie alle segnalazioni di un appassionato di archeologia, Peppe Navarra, scomparso qualche mese fa) una necropoli - forse pre sabina - che dimostra come quella parte del territorio fosse abitata da tempi remotissimi.
L’Amiternum romana dunque era una città enorme dove però risiedevano solo famiglie ricche e con un ruolo importante all’interno del potere costituito dell’epoca. La gente «normale» viveva molto probabilmente in piccoli agglomerati intorno alla città (le ville di Preturo potrebbero essere eredità di quegli insediamenti). Inutile dire quale tesoro d’arte si nasconde dentro (alcuni reperti sono stati resi visibili sin dalla costruzione della struttura) e intorno alla scuola della Finanza. Con il G8 a Coppito - conseguenza della tragedia del terremoto - è come se il «potere» sia andato a ritrovare uno dei suoi luoghi privilegiati.
La villa faceva parte della città di Amiternum di cui noi conosciamo soprattutto l’anfiteatro (utilizzato in questi giorni per i concerti di Campi Sonori) e il teatro, visibile dalla statale 80. Tutto a due passi dalla frazione di San Vittorino. Due giorni fa nell’antiquarium di San Vittorino (una struttura completata 15 anni fa ma mai utilizzata a pieno regime) tre studiosi hanno fatto il punto delle ricerche sulla città romana patria di Sallustio e a quanto sembra una delle più importanti dell’antichità. In tempi di terremoto parlare di ruderi e di antiche città sembra un esercizio accademico e persino superfluo. Eppure c’è sempre da imparare. Amiternum è una città nata molto prima dell’epoca romana (ne ha ripercorso le vicende la professoressa Simonetta Segenni ) e si è sviluppata fino al quarto-quinto secolo dopo Cristo. Distrutta (anche dai terremoti) e ricostruita più volte è la dimostrazione che si può rinascere anche a fronte di immense catastrofi umane e materiali.
Ma quello che sta venendo fuori dalle analisi degli esperti è qualcosa che va oltre ogni immaginazione. Il professor Michael Heinzelmann da alcuni anni porta i suoi studenti in Abruzzo e recentemente ha utilizzato tecniche all’avanguardia che consentono di vedere cosa c’è sotto il terreno senza scavare o, se necessario, scavare sapendo già, in linea di massima, che cosa si troverà. Per dirla in poche parole (anche se le semplificazioni nella storia e nell’archeologia sono pericolose) Amiternum dall’età augustea (primo secolo dopo Cristo) e per almeno 4 secoli è stata un centro di potere dove risiedevano magistrati, generali, burocrati, intellettuali, esponenti delle più importanti famiglie di Roma. Le indagini sotto il terreno hanno permesso di scoprire una villa romana che è forse la più grande d’Europa. E’ lì che è stata trovata la statua del signore di Amiternum esposta proprio durante il G8 nella scuola della Finanza. Ma ville più o meno come quella ce ne erano a decine se non a centinaia in tutta l’area che va da San Vittorino fino a Coppito.
Con particolari rilievi fotografici dall’alto e con sonde radar il professor Heinzelmann è riuscito a ricostruire l’ossatura della città e le sue strade. E’ qualcosa che impressiona per vastità e magnificenza. Rosanna Tuteri, responsabile di zona della soprintendenza archeologica regionale, ha ricordato come durante la realizzazione della strada che da San Vittorino porta a Preturo e poi a Coppito (costruita in meno di un mese in vista del G8) è stata rinvenuta proprio una villa romana. Le esigenze legate al vertice («quasi uno stato di guerra» ha detto la Tuteri) non hanno consentito di poter scavare in maniera approfondita quell’antica residenza. La Tuteri ha anche ricordato, che a Pizzoli, a due passi da San Vittorino, è stata scoperta (anche grazie alle segnalazioni di un appassionato di archeologia, Peppe Navarra, scomparso qualche mese fa) una necropoli - forse pre sabina - che dimostra come quella parte del territorio fosse abitata da tempi remotissimi.
L’Amiternum romana dunque era una città enorme dove però risiedevano solo famiglie ricche e con un ruolo importante all’interno del potere costituito dell’epoca. La gente «normale» viveva molto probabilmente in piccoli agglomerati intorno alla città (le ville di Preturo potrebbero essere eredità di quegli insediamenti). Inutile dire quale tesoro d’arte si nasconde dentro (alcuni reperti sono stati resi visibili sin dalla costruzione della struttura) e intorno alla scuola della Finanza. Con il G8 a Coppito - conseguenza della tragedia del terremoto - è come se il «potere» sia andato a ritrovare uno dei suoi luoghi privilegiati.