Amiternum fu anche città medievale

Scoperta una necropoli successiva all’anno Mille. L’archeologo Redi: fu attiva almeno fino all’anno 1300

L’AQUILA. Una necropoli medievale all’interno della città romana di Amiternum costringerà gli studiosi a riscrivere la storia dell’antica città. Nei giorni scorsi i ricercatori dell’Università hanno portato alla luce una ventina di sepolture risalenti al XII secolo, la traccia probabilmente di un’area cimiteriale di pertinenza della cattedrale di Santa Maria, di cui parlano i testi antichi. Un tassello mancante che apre nuovi scenari sulla vita dell’antica città che si pensava fosse stata abbandonata nel X secolo. La necropoli è stata trovata nella zona dell’anfiteatro romano. «Si tratta di un ritrovamento piuttosto casuale» spiega il professore di Archeologia medievale dell’Ateneo, Fabio Redi. «Eravamo alla ricerca della primitiva cattedrale paleocristiana di Amiternum. I testi, infatti, parlano di vescovi della città dal IV -V secolo e di una chiesa dedicata a Santa Maria. Nei pressi dell’anfiteatro c’è un boschetto che viene chiamato appunto campo Santa Maria. È proprio lì che stiamo concentrando le nostre indagini». Lo scavo, che ha preso il via lo scorso mese, potrebbe continuare a settembre. «Le ricerche non hanno portato all’individuazione dell’antica cattedrale, ma abbiamo trovato i resti di un’abitazione romana del II secolo, forse restaurata nel V, stesso periodo in cui deve essere sorta la cattedrale» continua il professore «parallelamente al primo ritrovamento, ci sono anche un muro tardo-antico e una fornace per la fusione delle campane, che è tagliata da sepolture di XII secolo: la necropoli, appunto». Questi resti testimoniano un’attività produttiva appena precedente al XII secolo e sconfessano chi pensava che la città fosse stata abbandonata nel X secolo. «L’esistenza di Amiternum in epoca medievale è un’assoluta novità», afferma Redi, «mentre infatti abbiamo dei documenti che attestano la cattedrale paleocristiana, di questo periodo non si aveva traccia». Amiternum era un'antica città italica fondata dai Sabini. Ha dato i natali ad uno dei maggiori storici romani, Sallustio, ed è stata sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona e Pitinum. Nel 293 a.C. fu occupata dai Romani e nel 290 a.C., al termine delle guerre sannitiche, l’intera Sabina e la zona cismontana dei Vestini entrarono a far parte dello stato romano. In età Augustea (27 a.C.) Amiternum divenne fiorente municipio. Tale vitalità durò fino alle invasioni barbariche che culminarono nel 410 con il sacco di Roma. Negli anni 970-974 fu visitata dall’imperatore Ottone I accompagnato da Teodorico, vescovo di Metez, per raccogliere reliquie di santi: ai loro occhi si presentò uno spettacolo di desolazione e di distruzione dell’antica città. «Dalle cronache sappiamo che Teodorico, nel X secolo, ha trovato la cattedrale abbandonata», spiega Redi, «per questo si pensava che Amiternum fosse scomparsa in quel periodo. Sulla base dei ritrovamenti di questi giorni non è da escludere un periodo di abbandono, ma prima di quello definitivo, databile tra il 1200 e il 1300, c’è stato senz’altro un momento di floridezza della città tra 1100 e 1200, durante il quale la cattedrale era diventata semplice chiesa, dipendente forse dalla diocesi di Rieti. A dimostrarlo le sepolture ritrovate, posizionate su una fila ordinata che occupa 20 metri lineari. «Non possiamo escludere che ce ne siano altre», afferma Redi, «ma per dimostrarlo, dobbiamo continuare a scavare».

Michela Corridore

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